"La Cardiochirurgia pediatrica di Taormina ha salvato nostra figlia": ennesimo "miracolo"
di Andrea Rifatto | 29/08/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 29/08/2024 | ATTUALITÀ
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La bimba durrante il ricovero
Una bimba che avrà un futuro sereno, una famiglia che la crescerà con maggiore tranquillità e uno staff medico che ancora una volta dimostra le proprie competenze e l’alta professionalità dei suoi componenti. Sono i protagonisti di una storia di buona sanità che arriva dal Centro di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, da mesi al centro del dibattito per il rischio chiusura qualora non dovesse arrivare la tanto attesa deroga al decreto Balduzzi. Una struttura che continua ad essere punto di riferimento per i genitori di Sicilia e Calabria, come la coppia che vive nella fascia tirrenica messinese che grazie al Ccpm ha superato un momento difficile della loro vita. «Mia moglie è rimasta incinta di una bimba - ci racconta il papà - e come per il fratellino ci siamo recati dal dottor Placido Gitto di Milazzo per la visita cardiologica, che però è durata più di quanto ci aspettavamo. Questa circostanza ci ha insospettito e al termine il medico ci ha comunicato che nostra figlia sarebbe dovuta nascere a Taormina per la presenza di una malformazione cardiaca. In quel momento ci è cascato il mondo addosso». Il cardiologo, infatti, scopre l’esistenza di una ipoplasia dell’arco aortico, ossia uno sviluppo disarmonico e non allineato di un tratto di aorta, ma tranquillizza i genitori sulla possibilità che il difetto possa essere superato con i farmaci senza la necessità di ricorrere ad un intervento chirurgico. Il parto avviene così a Taormina, dove il 22 luglio nasce la piccola. Il reparto di Cardiologia pediatrica, con in testa il responsabile della Struttura complessa dottor Paolo Guccione, avvia subito il monitoraggio costante e la terapia medica per curare l’ipoplasia viene portata avanti per una settimana, fin quando viene interrotta per valutare lo stato di salute della neonata: subito, però, emergono i sintomi di una cardiopatia, come affanni e tachicardia, e dopo una consulenza il primario Sasha Agati decide di operare la piccola. «Il 6 agosto consegniamo nostra figlia nelle loro mani - racconta ancora il papà - per un intervento a cuore aperto durato dalle 9 alle 16: la nostra preoccupazione era tanta, ma il primario Agati con la sua assistente Ines Andriani e la pediatra Veronica Laudani sono riusciti nel miracolo di curare e salvare la vita di nostra figlia». L’intervento riesce perfettamente e la piccola viene ricoverata per dieci giorni in Terapia intensiva, intubata, per il decorso post operatorio; successivamente viene spostata in degenza, dove a seguito degli esami ogni problema risulta superato: “Ci hanno detto che il cuore di nostra figlia è come quello di una futura atleta - affermano contenti mamma e papà - e queste parole ci hanno ridato speranza e fatto rinascere». Lunedì la bimba è stata dimessa e la famiglia, insieme al fratellino rimasto in questo settimane a Taormina con i nonni, è tornata a casa. «L’intero reparto, dall’infermiere al chirurgo, sono stati da 10 e lode - sottolinea la famiglia - il Ccpm è una struttura che non può e non deve assolutamente chiudere, la nostra testimonianza è un segno di riconoscimento per l’ottimo lavoro che viene svolto quotidianamente e dimostra l’importanza di questa struttura per tutti i bambini e le loro famiglie, che trovano un punto di riferimento insostituibile».