Venerdì 21 Marzo 2025
Incontro dei deputati con prefetta, Forze dell'ordine e sindaci a due anni di distanza


La Commissione antimafia a Messina: "Allarme per crack e armi, cresce la mafia sommersa"

di Redazione | ieri | ATTUALITÀ

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Il vertice in Prefettura con prefetta e Forze dell'ordine

Visita a Messina oggi della Commissione regionale d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, presieduta dal deputato Antonello Cracolici, nell’ambito del lavoro di mappatura sullo stato della criminalità organizzata in Sicilia. I lavori della Commissione sono iniziati in Prefettura con l’incontro con la prefetta Cosima Di Stani e i vertici delle Forze dell’ordine, il questore Annino Gargano, il comandante provinciale dei Carabinieri Lucio Arcidiacono, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Girolamo Franchetti e il il capo della Sezione operativa Dia di Messina Vincenzo Letizia. Poi l’incontro con il procuratore Antonio D’Amato e il procuratore generale Carlo Caponcello. Nel pomeriggio si è tenuta l’audizione con i 108 sindaci dei comuni messinesi. “A Messina circolano tantissime armi che da evidenze investigative non mostrano una ripresa della violenza, segno di una mafia sempre più armata ma che sceglie di essere sommersa - ha dichiarato il presidente Cracolici - le famiglie mafiose continuano a essere presenti sul territorio con tratti di continuità quasi dinastica, e con gli stessi cognomi che ricorrono di generazione in generazione. C’è un’attività estorsiva diffusa, ma paradossalmente si riducono le denunce, con una sorta di ‘messa a disposizione’ da parte degli stessi imprenditori nei confronti dei mafiosi. Una strategia della sommersione che riguarda anche le truffe sui fondi Agea, con fenomeni estorsivi sui terreni agricoli e la ricerca di insospettabili prestanome per superare i blocchi delle certificazioni antimafia pur di avere vantaggi sui contributi”.

A due anni dalla precedente tappa nella città dello Stretto è drammatico il bilancio della commissione Antimafia sullo spaccio di stupefacenti: “Il traffico di droga è cresciuto, con un accumulo di capitali riciclati nel settore delle scommesse ma anche nel circuito economico tradizionale - prosegue Cracolici - il prezzo del crack si è ridotto, facendo aumentare, di conseguenza, il consumo da parte dei minorenni: basti pensare che da un grammo di cocaina si possono ricavare 20 dosi di crack. Questo comporta un grave allarme sociale, nonostante una diffusa percezione da parte dell’opinione pubblica di una mafia ormai sconfitta e meno pericolosa, perché meno visibile. Dobbiamo essere tutti consapevoli, invece, che la lotta contro le mafie deve continuare, perché cosa nostra non è un fenomeno del passato, e se vogliamo sconfiggerla dobbiamo impegnarci tutti”. 



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