La lenta agonia del lungomare di Santa Teresa: oggi è il più brutto della riviera - FOTO
di Andrea Rifatto | 19/04/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/04/2021 | ATTUALITÀ
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Vegetazione assente, aiuole rotte e asfalto sconnesso
Sulla carta dovrebbe essere il più bello della riviera jonica, visto che da quattro anni viene insignito del riconoscimento Bandiera blu, ma nella realtà è in fondo alla classifica delle litoranee e oggi è il più brutto del comprensorio. Il lungomare Giovanni Falcone-Paolo Borsellino di Santa Teresa di Riva è in stato di agonia e se non si interverrà al più presto per eliminare il degrado sempre più crescente si correrà il rischio di arrivare alla stagione estiva e offrire anche ai vacanzieri uno spettacolo pessimo e desolante, come quello che ogni giorno è sotto gli occhi dei residenti. Di opere di manutenzione non se ne vedono da tempo ma manca soprattutto una chiara visione di quale aspetto dare alla litoranea e non sono state finora adottate le soluzioni giuste per renderla accogliente e vivibile, non solo una trafficata strada di transito. Le criticità sono molteplici e si sono accumulate con il passare dei mesi perchè mai risolte, neanche in via provvisoria, in attesa di interventi definitivi. A partire dal manto stradale, che in diversi punti è sconnesso con avvallamenti, soprattutto in corrispondenza dello scavo realizzato per la posa della condotta del metano: proprio l’impresa che ha eseguito la metanizzazione si è occupata, come obbligo contrattuale, di rifare il tappetino d’asfalto ma dopo pochi anni sono emerse crepe e si sono formati cedimenti che con il passare del tempo si sono trasformati in buche e nei giorni scorsi nel quartiere Bucalo il manto stradale è sprofondato costringendo ad intervenire d'urgenza. Dalla strada al marciapiede, sconnesso e pericoloso in particolare tra i quartieri Portosalvo e Centro tanto da provocare di numerose cadute di pedoni finiti in ospedale. Ma ciò che rende tutto il lungomare santateresino desolante è la vegetazione, con gli alberi di mirto crespo piantati nel 2016 ormai appassiti, perchè la specie non si è rivelata adatta. Un’operazione, quella di rimozione delle tamerici e realizzazione delle nuove aiuole per impiantare gli alberelli, costata circa 100mila euro, almeno metà dei quali buttati al vento. Lo scorso autunno il Comune ha cercato di rimediare all’errore e in 25 delle 145 aiuole ha piantato degli esemplari di oleandro: “Vogliamo vedere cosa succede in inverno - aveva spiegato il sindaco Danilo Lo Giudice - se, come ci auguriamo, questo albero crescerà senza problemi e resisterà, nella prossima primavera completeremo tutto il lungomare. L’auspicio è che l’oleandro possa aver possa avere maggiore fortuna e che il nostro lungomare torni fiorito”. Oggi il risultato della prova non sembra pienamente soddisfacente, visto che le mareggiate e la salsedine hanno colpito gli alberelli causandone un parziale ingiallimento delle foglie, così come molte aiuole sono danneggiate a causa della rottura dei cordoli semicircolari, non idonei ad essere posati in strada, e piene di erbacce e pali di legno che rotolano sull’asfalto. Anche la zone versi demaniali lato monte sono abbandonate all’incuria e non è stata finora trovata una soluzione per tenere sempre fiorite e in ordine, visto che la posa del telo antierba e della ghiaia na ha portato all’effetto sperato. Serve dunque una cura urgente per salvare la litoranea di Santa Teresa dalla sua lenta morte.