"La memoria dell’acqua": a Mongiuffi Melia segnaletica interattiva per l’acquedotto romano
12/12/2021 | ATTUALITÀ
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I partecipanti alla passeggiata operativa
Nel cuore della valle del fiume Ghiòdaro, a Mongiuffi-Melia, nascosti ad occhi indiscreti dalla rigogliosa vegetazione, all’ombra delle fronde di alberi secolari giacciono i resti dell’antico acquedotto romano, che riforniva d’acqua la vicina città di Tauromenion, l’odierna Taormina. L’evidenza archeologica più monumentale è l’arco di un ponte acquedotto, costruito per poter attraversare il fiume che si trova a circa 700 metri a nord dal santuario della Madonna della Catena, riscoperto negli anni ’80 anche per merito di un parroco del passato, padre D’Agostino ed allo storico locale Giovanni Curcuruto. Adesso è stata collocata in paese la segnaletica interattiva che, tramite Qr code, consentirà di vedere direttamente da Youtube sul proprio cellulare un video esplicativo del monumento raccontato dall’archeologo Dino Alberto Rapisarda, esperto del sindaco di Mongiuffi-Melia e socio del Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, di leggere ed ascoltare la descrizione del bene mediante la piattaforma mondiale di audio-guide turistiche Izi.Travel e di attivare il navigatore Google Maps per arrivare a piedi dal santuario della Madonna della Catena al sito. L’iniziativa è stata realizzata dal Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò e da Archeoclub Area Ionica Messina, in sinergia con il Comune di Mongiuffi Melia e con il santuario della Madonna della Catena, che dell’itinerario sarà punto di partenza e di arrivo. Giunti sulla sponda destra del torrente Ghiodaro, in un meraviglioso paesaggio incontaminato in cui danza tra le fronde di alberi secolari e le tre antiche sorgenti Melia, Eliodoro e Merica, il Genius Loci e la sua “Memoria dell’Acqua”, sarà possibile ammirare il ponte sifone e la sua meravigliosa ghiera di mattoni fatti a mano dalle maestranze romane, tenuti insieme dalla calce che sfida i secoli. Resti del ciclo produttivo di laterizi e calce sono dislocati nelle campagne circostanti, ed ancora tutti da riscoprire e valorizzare. La segnaletica è stata collocata ieri durante una “passeggiata operativa”, che ha fatto tappa al municipio, alla parrocchia di Mongiuffi, a Palazzo Cuzari e al santuario della Madonna della Catena, con l’identificazione del sentiero pedonale mediante un piccolo logo azzurro, creato appositamente, che consente di individuare visivamente il tracciato. Nell’attesa dei provvedimenti in itinere degli enti preposti, attivati a seguito della visita dell’acquedotto da parte dell’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà, l’evento di ieri segna la volontà di una divulgazione culturale “dal basso”, che rafforza l’identità della comunità di Mongiuffi-Melia e dell’intera valle del Ghiodaro ed il senso di appartenenza al territorio dei giovani della Consulta giovanile che hanno aderito con grande entusiasmo. Per il Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, presente con il presidente Filippo Salvia e con i soci Dino Alberto Rapisarda, Ketty Tamà e Salvo La Monica, “l’evento aderisce alla Macroarea Rafforzare la Comunità, i Lions per la progettualità e dimostra ancora quanto la sinergia con le istituzioni e le altre associazioni sia uno dei punti di forza del club nel territorio”. Per Filippo Brianni, presidente di Archeoclub Area Ionica Messina, “si riesce insieme a raggiungere un ulteriore tassello alla indomita volontà di divulgazione culturale ed alla mappatura digitale dei beni nell’area territoriale di competenza, che caratterizza Archeoclub sin dalla sua fondazione”. Per il Comune di Mongiuffi-Melia, presente con l’assessore Marcello Longo ed i ragazzi della Consulta giovanile, “è un ulteriore step verso la riscoperta e la valorizzazione del territorio iniziata con forza ed entusiasmo dall’Amministrazione guidata dal sindaco Rosario D’Amore”, mentre per padre Daniele Truscello, parroco di Mongiuffi, “fare rete tra le istituzioni per una sempre maggiore fruizione del vasto patrimonio storico artistico locale è fondamentale, anche se il primo passo è accompagnare la stessa comunità perchè prenda coscienza del vasto patrimonio culturale, che ci chiama ad assumerci la responsabilità di custodirlo e farlo conoscere, ed è davvero bella l’iniziativa di utilizzare la tecnologia più recente per facilitare i visitatori nella conoscenza del nostro territorio”.