Martedì 03 Dicembre 2024
L'ex gestore del servizio cita in giudizio l'ente dopo la risoluzione del contratto


La mensa scolastica di Santa Teresa: lo scontro tra ditta e Comune finisce in Tribunale

di Andrea Rifatto | 17/05/2023 | ATTUALITÀ

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Il costo del pasto al centro del contenzioso

Approda nelle aule di giustizia lo scontro tra il Comune di Santa Teresa di Riva e la “Catering Srl”, società che fino lo scorso ottobre ha gestito la mensa scolastica. La ditta di Bronte di cui è legale rappresentante Gionatan Cascino, assistita dall’avvocato Salvatore Cittadino, ha infatti citato in giudizio per danni l’ente davanti al Tribunale civile di Messina e la prima udienza si terrà il 14 novembre. Nell’atto di citazione il legale ricostruisce tutta la vicenda sottolineando che il Comune, “con il mancato e doveroso riconoscimento di un ulteriore aumento dell’importo del singolo pasto, che peraltro sarebbe stato legittimato dal Codice dei contratti pubblici e dal Codice civile, ha di fatto costretto la Catering a chiedere la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, determinata da fatti imprevisti ed imprevedibili”. Il gestore chiedeva un adeguamento del prezzo del pasto da determinare in contraddittorio, ritenendo che da 5,47 euro si dovesse passare quantomeno a 6-6,25 euro, ma “vi è stato un riscontro negativo a tale richiesta durante una riunione, di cui si è chiesto invano la copia del verbale, nel corso della quale si è evidenziato gli eventuali aumenti delle materie prime dovevano essere sopportati come normale alea contrattuale”. Catering contesta soprattutto che “la seconda classificata, con un affidamento sostanzialmente diretto e senza gara, sta svolgendo il servizio con determina sicuramente in parte illegittima e da disapplicare, al prezzo di 7,20 euro oltre Iva a pasto fino alla conclusione dell’anno scolastico, quindi un ulteriore euro in più rispetto all’aumento molto più modesto proposto e 1,73 euro in più rispetto all’ultimo prezzo a pasto riconosciuto alla società ricorrente”. 

La “Catering Srl” chiede quindi al Tribunale di avere risarciti i danni per il mancato guadagno, i danni curriculari e per mancato svincolo della cauzione (non sbloccata dall’ente per presunti inadempimenti contrattuali e danni subiti), di ordinare al Comune di esibire il verbale della riunione del 5 settembre 2022 e di avere il pagamento della fattura del 28 ottobre da 1.197 euro, mai contestata, per 219 pasti forniti. Fattura che è stata pagata ieri. Per l’avvocato Cittadino quello adottato dal Comune di Santa Teresa è stato “un modus operandi sicuramente caratterizzato da gravissima scorrettezza e mala fede - evidenzia nell’atto -  posto che si è costretta sostanzialmente la Catering a chiedere la risoluzione del contratto per effetto del diniego opposto alla richiesta di adeguamento del costo del pasto di gran lunga inferiore a quello poi riconosciuto alla nuova aggiudicataria, individuata senza peraltro tentare una modifica equa delle condizioni contrattuali che era doveroso tentare a prescindere dalla richiesta formalizzata dalla Catering”. Per il legale l’ente “tenta di sostenere, per osteggiare l’iniziativa risarcitoria, contrariamente al vero che il contratto si sarebbe risolto per inadempimento, quando aveva espressamente riconosciuto che il contratto si è risolto per eventi straordinari ed imprevedibili non imputabili alla Catering”.


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