La "nuova" Città metropolitana si presenta ai sindaci: "A disposizione per ripartire"
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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L'incontro trai vertici e gli amministratori
Una “nuova” Città metropolitana, più vicina al territorio con la promessa di tornare a programmare e investire. È quella che si è presentata al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva, con il sindaco metropolitano Federico Basile, il direttore generale Giuseppe Campagna e l’esperta Laura Castelli che hanno incontrato sindaci e amministratori del comprensorio jonico (assenti solo i rappresentanti di Taormina, Giardini Naxos e Letojanni), insieme a Gaetano Maggioloti, funzionario del Gabinetto Istituzionale e responsabile del Servizio Manutenzione Viabilità Zona Jonica e al dirigente della Direzione Viabilità Biagio Privitera. Al tavolo anche il sindaco ospitante, Danilo Lo Giudice. «Siamo protagonisti di una nuova fase amministrativa che deve coinvolgere i Comuni - ha esordito Basile - Castelli e Campagna sono i bracci operativi della Città metropolitana che in questi anni, grazie all’ex direttore generale Salvo Puccio, è riuscita a fare il salto di qualità e oggi sta iniziando a programmare. Loro sono a disposizione dei territori per capire le esigenze e riprendere il filo diretto con i Comuni con un’impostazione diversa». Il sindaco metropolitano ha ricordato come il 30 dicembre siano stati sbloccati 5,3 milioni di euro della Finanziaria statale 2019 per strade, scuole, immobili e opere idrauliche e idrogeologiche di prevenzione e vi siano 17 milioni di euro del Ministero Infrastrutture e Trasporti: «Nel giro di 20 giorni approveremo il bilancio di previsione con 20 milioni in più - ha aggiunto Basile - risorse comunque non sufficienti ma che ci consentono di fare una programmazione diversa». Campagna ha definito Palazzo dei Leoni una macchina amministrativa con i conti in ordine, elogiando il lavoro fatto finora in materia di progettazione e finanziamenti: «Bisogna però fare di più - ha detto - ci sono ritardi incomprensibili e ho scoperto cose incomprensibili per persone normali, progetti fermi da aprile per errori al protocollo e mandati alla Direzione sbagliata, cose che non ci fanno andare veloce come vorremmo. La strada è complicata ma sono ottimista - ha aggiunto il direttore generale - vogliamo risvegliare la voglia di fare dei dipendenti per raggiungere nuovi obiettivi, un ente che ha 540 impiegati deve dare risposte alla cittadinanza, è un numero stratosferico ma mi confronto ogni giorno solo con 20 di loro, sempre gli stessi che fanno determinate cose. Oggi sono riuscito a far indossare le divise agli agenti della Polizia metropolitana». I sindaci, soprattutto quelli collinari e montani, hanno chiesto più attenzioni alla viabilità provinciale, devastata dall’ultima ondata di maltempo, la cui precarietà accentua lo spopolamento: «Abbiamo dato priorità agli interventi nelle località isolate per garantire l’incolumità delle popolazioni - ha commentato in merito Campagna - e nelle scuole priorità agli interventi sismici e strutturali rispetto alle manutenzioni leggere. Non arriviamo a fare tutto ma siamo a disposizione». La Città metropolitana non deve però occuparsi solo di strade e scuole: «Ci siamo resi conto che la Città metropolitana faceva straordinariamente cose ordinarie, l’ordinario diventava faticoso e c’era da mettere qualcosa a posto - ha detto l’esperta castelli - ma abbiamo anche funzioni di supporto ai comuni per turismo e attività produttive - ha ricordato Castelli - e su questo saremo vicino alle amministrazioni».