La paura è passata ma i torrenti rimangono a rischio esondazione
di Giovanni Bonarrigo | 02/12/2016 | ATTUALITÀ
di Giovanni Bonarrigo | 02/12/2016 | ATTUALITÀ
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La passerella sul Pagliara sommersa da fango e detriti
La situazione per torrenti che ricadono sul territorio di Roccalumera (torrente Allume, Sciglio e non per ultimo il torrente Pagliara che interessa i comuni di Roccalumera e Furci Siculo) non è cambiata, anzi è sensibilmente peggiorata. È peggiorata perché l’alveo dei torrenti si è innalzato ulteriormente non essendo stata praticata negli ultimi anni alcuna pulizia e/o rimodulazione. Se è vero come è vero che l’ultima esondazione del torrente Pagliara avvenne appena un anno fa, fra il 10 e l’11 ottobre 2015, sul lato Furci con danni anche alle abitazioni, è altrettanto vero che, nelle stesse giornate, danni di una certa gravità li provocava ad esempio anche il torrente Savoca sul territorio di S. Teresa di Riva.
Il 22 novembre scorso, a seguito di un violento temporale, ben conoscendo la realtà dei torrenti sopra accennata, Fogliodisicilia.it realizzava un video che intendeva avvertire del rischio rappresentato da una eventuale piena del torrente Pagliara (sito alla periferia sud di Roccalumera). Chiaramente, non era soltanto la mancata pulizia delle canne della famigerata bretella a preoccupare i residenti, ma l’intero stato di reiterato totale abbandono (con conseguente innalzamento del livello del greto del torrente), nonché la presenza di numerosi canneti e rifiuti ingombranti disseminati un po’ ovunque lungo lo stesso torrente da anni. Nella mattinata del 23 novembre scorso, forse stimolate dalla visione del summenzionato video, venivano inviate sui luoghi non una ma due ruspe gestite da una ditta della zona, le quali, a seguito di un lavoro durato alcune ore, livellavano l’area a ridosso delle canne della passerella, ammassandola ai lati. Ma null’altro veniva fatto.
UN PO’ DI STORIA RECENTE
Della delicatissima situazione in cui versano i torrenti jonici, fra cui, oltre al suddetto torrente Pagliara (tra Roccalumera e Furci), anche il Nisi (tra Nizza e Alì Terme), il Savoca (tra Furci e S.Teresa) e l’Agrò (tra S. Teresa e S. Alessio Siculo), si interessarono negli anni anche gli ex consiglieri provinciali Matteo Francilia (di Furci Siculo) e Nino Muscarello (di Alì Terme), i quali denunciarono i possibili gravi pericoli che sarebbero potuti derivare da una eventuale piena.
RICORDANDO LE TRAGEDIE DI SCALETTA E GIAMPILIERI
Nell’ormai lontano 2010, l’ex sindaco di Roccalumera Gianni Miasi, dichiarò sia alle tv locali che attraverso il web: “Ci troviamo in una situazione molto complicata. Da un lato non possiamo togliere la terra dagli alvei dei torrenti, dall’altro lato ci sono seri pericoli che i torrenti possano straripare perché il letto ha raggiunto livelli di guardia”. In seguito, ebbe modo di essere ascoltato, insieme ai sindaci di Alì Terme (Lorenzo Grasso), Nizza di Sicilia (Giuseppe Di Tommaso), Furci Siculo (Bruno Parisi), S. Teresa di Riva (Alberto Morabito) e S. Alessio Siculo (Giovanni Foti), dalla IV Commissione della Provincia regionale di Messina sui pericoli in cui versavano i torrenti del comprensorio jonico. Miasi, che all’epoca aggiunse: “Sarebbe opportuno e necessario togliere la terra dagli alvei del torrenti per depositarla sulle spiagge, soprattutto nei tratti in cui l’arenile è carente”, tuttavia, pur potendo contare sulla collaborazione dei suoi colleghi sindaci, non ottenne alcun risultato concreto.
PURTROPPO, E’ QUESTA LA STAGIONE DELLE ALLUVIONI
In considerazione dell’aggravarsi della situazione negli anni successivi, il 18 ottobre 2015 (addirittura sul greto del torrente Savoca), il Consiglio comunale di S. Teresa si riunì in seduta straordinaria. In quell’occasione furono presenti, oltre al sindaco De Luca (il quale impiccò simbolicamente la sua fascia di sindaco ad un cappio appeso al ponte, sospendendosi temporaneamente dalla carica di primo cittadino), i sindaci di Furci Siculo, Savoca, Casalvecchio, Sant’Alessio Siculo, Castelmola, Mandanici e Antillo. C’è da dire che, mentre in quell’occasione, Roccalumera fu totalmente assente, un risultato concreto, De Luca (ovviamente, solo per conto del torrente Savoca), lo ottenne.
Ma veniamo al presente: nella notte del 26 novembre 2016, il torrente Pagliara in piena, come tanti altri torrenti a seguito di un violento temporale abbattutosi sulla Sicilia, trasportava a valle una tale quantità di terra, legname e rifiuti ingombranti, tanto da seppellire la quasi interamente la passerella. Ebbene: se da una parte, la sua conformazione concava al centro a permesso che le acque del torrente potessero comunque defluire giungendo al mare, dall’altro verso, l’effetto “tappo” è stato più che evidente e preoccupante. In definitiva, visto che il peggio delle piogge (speriamo di no) potrebbe ancora arrivare, urge la immediata pulitura, non soltanto dell’area a ridosso della suddetta passerella ma, - lavoro che si sarebbe dovuto fare in estate -, provvisoriamente almeno dei duecento metri di alveo a monte. Chi se ne farà carico ammesso che si interverrà realmente non lo sappiamo, ma certo è che il rischio per il centro abitato non è all’altezza della passerella ma più a monte. Un rischio esondazione sui due bastioni, lato Roccalumera e lato Furci.