La sezione Anpi Jonica intitolata al partigiano Francesco Garufi "Rocca"
di Redazione | ieri | ATTUALITÀ
di Redazione | ieri | ATTUALITÀ
498 Lettori unici
Francesco Garufi "Rocca"
Fino agli ultimi anni della sua vita ha raccontato la sua esperienza, continuando a combattere per le idee di pace, giustizia, amicizia fra i popoli, libertà e dignità del lavoro, in cui credeva fortemente e che si incarnano nella Costituzione Italiana nata dalla Resistenza e dalla lotta al nazifascismo. Adesso il suo nome continuerà a vivere. L’assemblea dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della zona jonica ha infatti deliberato all’unanimità di intitolare la sezione al partigiano Francesco Garufi, nato nel 1923 a Roccalumera e vissuto per tanti anni a Santa Teresa di Riva, spentosi nel 2009 a Savoca. Militare dell’Aeronautica all’aeroporto di Villafranca di Verona, dopo l'armistizio dell’8 settembre 1943 giunse in Emilia Romagna, a Fabbrico, dove venne ospitato da una famiglia del luogo e decise di unirsi ai partigiani. Con il nome di battaglia “Rocca” ha combattuto dal 6 giugno 1944 nei reparti della 77° S.A.P., operante nella zona di Fabbrico, fino alla Liberazione del 25 aprile 1945. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, su proposta del ministro della Difesa Giovanni Spadolini, gli conferì il 27 febbraio 1985 il “Diploma d'onore di combattente per la libertà d'Italia 1943-45”. “Siamo orgogliosi della scelta – ha dichiarato la presidente della sezione, Angela Maria Trimarchi – perché essa corrisponde esattamente alla missione che ci siamo dati: recuperare la memoria dei tanti partigiani dei nostri comuni della riviera jonica messinese, di cui avevamo perso le tracce. Molti presenti alla riunione avevano conosciuto e ricordavano Francesco Garufi, ma non conoscevano il suo passato nella lotta per la liberazione d’Italia dal nazi-fascismo”. Francesco Garufi, che mantenne sempre vivi i rapporti con Fabbrico e con l’Anpi locale, dall’esperienza di partigiano trasse una linfa vitale che lo ha accompagnato per tutta la sua esistenza: militante nel Pci, nei Democratici di sinistra ed in ultimo nel Pd, ha sempre continuato a portare avanti le idee per cui aveva combattuto attraverso l’impegno politico e civile. Anche quando le condizioni di salute non gli consentivano più la partecipazione diretta alla vita politica lui continuava a seguire attraverso la lettura dell’Unità ed altri mezzi di informazione le vicende locali, nazionali ed internazionali.