La Sicilia adotta "Il commissario Montalbano"
di Andrea Rifatto | 09/10/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/10/2014 | ATTUALITÀ
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Luca Zingaretti interpreta il commissario Salvo Montalbano
La quiete dopo la tempesta. Si può riassumere con il titolo del celebre canto leopardiano l’insolita polemica sorta nelle scorse settimane tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e la produzione della fiction televisiva “Il commissario Montalbano”. Il patron della casa di produzione Palomar, Carlo Degli Esposti, che dal 1999 racconta le avventure del celebre personaggio partorito dalla penna di Andrea Camilleri, aveva avvertito che a causa della totale assenza di finanziamenti regionali avrebbe potuto lasciare la Sicilia per spostare le riprese in Puglia. Il vulcanico presidente aveva risposto minacciando denuncia in Procura, ricordando come la Rai deve alla Regione oltre 20 milioni di euro in seguito alla nascita di un contenzioso.
Ma qualche giorno dopo Crocetta ha provato a rimediare, presentando una legge ad hoc, subito ribattezzata "ddl Montalbano", per finanziare la fiction sul celebre commissario. “Il nostro disegno di legge – ha spiegato il presidente – intende valorizzare le grandi produzioni seriali che si fanno in Sicilia, che vengono girate per più della metà sull’isola, che abbiano grande valore letterario e quindi siano classificabili come beni immateriali della Regione Siciliana". Una iniziativa che si aggiunge all’attività della Film Commission regionale, che ha il compito di finanziare film e produzioni. Il bando sul cinema pubblicato ogni anno – ha precisato Rosario Crocetta – è destinato a piccole e medie produzioni. Riteniamo però che eventi come quello di Montalbano debbano andare avanti con provvedimenti di finanziamento diversi”. Il “ddl Montalbano” prevede l’istituzione di un “Fondo produzioni audiovisive seriali con carattere ciclico e continuativo”, che partirà con una dotazione di 200 mila euro destinati ad offrire un sostegno ai film che abbiano un pregresso di produzione e programmazione almeno triennale e che siano già inseriti nei palinsesti di emittenti televisive aventi una diffusione almeno nazionale. Per ciascun singolo episodio, non inferiore ai 45 minuti, l’aiuto economico sarà di 50 mila euro
Parallelamente al disegno di legge, la Regione ha avviato la procedura per inserire la fiction sul commissario di Vigata, interpretato da Luca Zingaretti, nel Registro delle Eredità immateriali della Regione Siciliana (Reis), istituito nel marzo scorso con lo scopo di individuare, documentare, tutelare, promuovere e valorizzare i beni e le realtà appartenenti al patrimonio culturale immateriale della Sicilia. Nella relazione a firma del dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, dott. Salvatore Giglione, è stato evidenziato come la produzione televisiva della fiction sia tra le più conosciute e amate dagli italiani, e ha contribuito ad esportare importanti aspetti della cultura siciliana, rendendo noti luoghi di notevole bellezza e interesse culturale, oggi divenuti meta di visitatori attratti dalla notorietà della serie tv. Grazie agli episodi trasmessi sulle reti nazionali, molti luoghi e un insieme di aspetti tipici della realtà e cultura siciliana, esibiti e documentati attraverso una sapiente regia, sono divenuti memoria presente dell’immaginario degli italiani.
Considerata dunque la valenza culturale e di trasmissione di valori materiali e immateriali che attengono alla Sicilia e all’essere siciliani che caratterizza la serie televisiva, il presidente della Regione Crocetta ha proposto che venga iscritta nel Reis. Il governatore ha ritenuto inoltre di individuare nel “Libro degli Spazi simbolici”, in cui sono iscritti gli spazi che hanno registrato eventi tali da sortire dinamiche di memorie collettive, produzione simbolica o che si pongono quali scenari socio-culturali storicamente identificati, la sezione del Reis in cui iscrivere “Il commissario Montalbano”. Al Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana è stato demandato di porre in essere le iniziative necessarie all’iscrizione della fiction nel Registro delle Eredità Immateriali e nel Libro degli Spazi simbolici. Le corse in auto tra Vigata e Montelusa, gli esilaranti dialoghi con l’agente Catarella e le nuotate all’alba diventeranno presto beni siciliani, che l’Isola non si lascerà certo sfuggire. Si spera.