La Ss 114 rimane chiusa, vertice ad Alì Terme: il Comune demolirà l’edificio per riaprire
di Andrea Rifatto | 28/03/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/03/2022 | ATTUALITÀ
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L'incontro di oggi davanti l'edificio
"Preferisco farmi denunciare per la demolizione dell’edificio che per un automobilista colpito da un masso, perchè la situazione è divenuta esasperante e non si può più attendere”. È deciso ad andare avanti il sindaco di Alì Terme, Carlo Giaquinta, per arrivare in tempi rapidi alla riapertura della Strada statale 114 ad Alì Terme, interrotta da quindici giorni per il crollo dell’edificio al km 23,300. E già da domani il Comune potrebbe avviare la demolizione di quel resta dell’immobile e chiudere così definitivamente il caso, rivalendosi poi sulla proprietà. È quanto emerso dall’incontro di questa mattina con i Vigili del Fuoco, convocati dalla Prefettura dopo il grido d’allarme lanciato sabato da Giaquinta, che ha chiesto l’intervento delle istituzioni per tutelare la popolazione e l’intero comprensorio. Sulla Ss 114 sono giunti gli ingegneri Claudio Di Blasi e Gianpaolo Pergolizzi del Comando provinciale, che hanno spiegato come i Vigili del Fuoco siano preposti ad intervenire solo nelle situazioni di soccorso urgente, ribadendo comunque quanto messo nero su bianco già nella relazione stilata il 15 marzo dopo l’intervento per il crollo, ossia che la struttura è pericolante e deve essere messa in sicurezza al più presto per salvaguardare l'incolumtà pubblica. Al vertice hanno preso parte anche l’Anas, rappresentata dall’addetto alla sorveglianza stradale Salvatore Saraceno (delegato dal capocentro di Messina Cristiano Fogliano), la Polizia locale di Alì Terme, amministratori della cittadina termale, il responsabile dell’Ufficio tecnico Aldo Barbera, il segretatio comunale Mario Puglisi, l’esperto del sindaco per le opere pubbliche Sandro Triolo, il vicesindaco di Scaletta Domenico Cifalà e la ditta che nei giorni scorsi ha rimosso le parti pericolanti dell’edificio e i detriti dalla sede stradale. “Avevamo diffidato la proprietà ad intervenire entro il 25 marzo con la messa in sicurezza - ha spiegato Giaquinta - ma mi hanno risposto che non hanno le risorse economiche per farlo e io non posso aspettare ancora che la curatela fallimentare perda altro tempo per riunire i propri soci. Interveniamo noi in danno e demoliamo l’edificio, per poter aprire almeno una corsia, perchè la gente è esasperata”. Parecchi automobilisti oggi si sono messi in coda in attesa di poter passare, ma la Statale 114 rimane chiusa perchè non ci sono ancora le condizioni di sicurezza per poterla riaprire. “Già oggi ci metteremo in contatto con un ingegnere strutturista per decidere come intervenire - ha aggiunto il sindaco di Alì Terme - ma ancora una volta manca il coordinamento tra gli enti coinvolti, sono assenti le Ferrovie nonostante l’immobile sia al confine con la linea ferrata e non si può perdere altro tempo”. Il Comune ha contattato anche al Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina, visto che la palazzina ricade in zona A (centro storico), che ha dato il via libera alla demolizione dei resti pericolanti a patto che vengano salvaguardati e conservati gli elementi di pregio storico e architettonico. Il sindaco rimane in contatto con la Prefettura e oggi verranno vagliati tutti gli adempimenti burocratici da seguire: già da domani mattina, dunque, la ruspa potrebbe entrare in azione.