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La tradizionale Festa dell'Alloro a Forza d'Agrò
di Filippo Brianni | 22/04/2014 | ATTUALITÀ
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Gli stendardi davanti alla chiesa della SS. Trinità (foto Carmelo Nicita)
Un sole sciroccoso e vivace ha illuminato ieri mattina il passaggio della processione dell’Alloro, nel tradizionale lunedì dell’Angelo di Forza d’Agrò. Un lungo corteo variopinto si è ad un certo punto specchiato sulla via Belvedere. Dal verde degli stendardi al rosso e bianco della confraternita della Santissima Trinità, e poi le persone ed i curiosi venuti ad assistere a quello che è ormai uno degli appuntamenti tra i più caratteristici dei riti pasquali siciliani. La festa dell’Alloro, anche quest’anno ha colpito nel segno, col suo carico di religiosità, simbologia e suggestività. Un evento che a Forza d’Agrò preparano ogni anno con meticolosa cura. Da settimane, le “squadre” lavorano all’allestimento degli stendardi di varie dimensioni, raffiguranti scene religiose legate alla Pasqua. L’elemento comune degli stendardi è l’alloro, simbolo della vittoria del Cristo sulla morte, intrecciato con fiori ed altri elementi. La processione si è subito snocciolata per le belle viuzze del centro e poi è rientrata in chiesa madre per via Belvedere, dopo la benedizione dell’Olio Santo, simbolo di guarigione fisica e redenzione spirituale, secondo una tradizione radicata nei secoli, fin dalla presenza dei basiliani nella val d’Agrò, che portavano l’Olio Santo dal loro monastero dei Santi Pietro e Paolo, come ha spiegato il dinamico parroco, don Luciano Zampetti. Al termine della processione e della messa, ha avuto luogo la premiazione degli stendardi vincitori e la distribuzione delle “cuddure”, caratteristiche ciambelle, simbolo della vita che non ha fine (la forma circolare), nemmeno dopo la morte, nonché di fortuna, carità e prosperità (il pane). L’evento forzese è stato l’adeguato sigillo ad una settimana Santa che nella Val d’Agrò sembra riscoprire sempre più i propri riti. Particolarmente suggestiva la Passione animata dai giovani a S. Alessio domenica sera, con i testi cantati in siciliano da Carlo Barbera e Natalia Silvestro ed un perfetto Uras Bongiorno nel ruolo di Gesù crocifisso e risorto. “Passione” riuscitissima, domenica scorsa, anche a Casalvecchio Siculo, dove nella notte tra giovedì e venerdì ha avuto luogo anche la tradizionale “Cerca”, con le confraternite in giro per le vie del paese a cercare il Cristo e interpretare canti in siciliano aulico. Un ricco carnet di eventi che potrà essere ancor meglio valorizzato, attraverso un programma ed una promozione comune, come accadde alcuni anni fa grazie ad un’iniziativa di Archeoclub e Consorzio turistico Val d’Agrò.