La vergogna del Centro handicap di Furci: soldi pubblici nel degrado - FOTO
di Andrea Rifatto | 19/10/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/10/2017 | ATTUALITÀ
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I danni causati dai vandali e gli interni nel degrado
Centro handicap di Furci Siculo, una vergogna infinita da oltre un miliardo di vecchie lire. Una struttura che sarebbe dovuta essere un fiore all’occhiello nell’offerta di servizi socio-assistenziali per soggetti in difficoltà, come disabili e anziani, continua da anni a rimanere nell’abbandono. Ai ritardi dell’Amministrazione si aggiunge anche la deplorevole azione dei vandali, che continuano a prendere di mira l’immobile danneggiandolo e portando via quel poco che si trova all’interno. L’ultimo episodio nei giorni scorsi, quando ignoti si sono introdotti nel Centro di via Antonio Spinelli distruggendo una porta laterale divelta dal telaio e buttata a terra, rompendo i vetri di alcune finestre e danneggiando una serranda. Ennesimi danni che si aggiungono a quelli provocati dall’inerzia dei soggetti preposti a fare entrare in funzione la struttura. La Giunta comunale, dopo che l’Ufficio tecnico ha preso atto dell’intrusione stilando una relazione su quanto riscontrato, ha stanziato 6mila 200 euro (sul Bilancio 2017 che ancora non è stato approvato) per effettuare alcuni lavori, necessari a riparare i danni causati dai vandali e ammontanti a poco meno di 600 euro, e allo stesso tempo sistemare delle pareti interne dove è stata riscontrata la continua presenza di umidità di risalita con parziale rigonfiamento dell’intonaco. Il Centro handicap, realizzato circa 20 anni fa, è rimasto sempre inutilizzato. Nel novembre 2012 la precedente amministrazione ha ottenuto un finanziamento da 250mila euro per un intervento di “realizzazione e adeguamento strutture inerenti servizi di attività sociali e socio assistenziali in coerenza con la normativa 328/2000” concesso dall’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro a valere sulle risorse del Po Fesr Sicilia 2007/2013, in seguito a un progetto presentato tramite il Pist 17. Un’operazione dal costo complessivo di da 305mila 556 euro, di cui 250mila dalla Regione e 55mila 556 di cofinanziamento suddiviso per 27mila 778 ciascuno tra il Comune di Furci e la “Comunità e Servizio società cooperativa sociale” (che gestisce anche l‘Oasi Sant’Antonio), partner privato con cui l’Ente ha sottoscritto una convenzione per la gestione del Centro. I lavori, per una spesa di 177mila euro, sono stati conclusi a metà 2014 e nel settembre di quell’anno è stato disposto anche l’acquisto di arredi per 20mila euro. Ma le porte non si sono mai aperte. O meglio, rimangono perennemente spalancate ai vandali, agli animali e alla sporcizia. E cio comporta anche il rischio che il finanziamento venga revocato se si continua a non utilizzarlo per le finalità per le quali è stato concesso. Gli interni si presentano nell’incuria più totale, con qualche brandina posizionata nelle stanze, vecchi arredi e suppellettili abbandonati, infissi rotti e imbrattati. Uno spettacolo indecente.