La zona jonica apre le porte all’Ucraina: partito un pullman per accogliere 75 profughi
di Andrea Rifatto | 09/03/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/03/2022 | ATTUALITÀ
2563 Lettori unici
I volontari e alle spalle il bus partito da Santa Teresa
La catena della solidarietà in favore dell’Ucraina si allarga sempre di più nel comprensorio jonico. Da giorni si susseguono in vari comuni le raccolte di generi di prima necessità da consegnare alla popolazione colpita dalla guerra e diversi carichi di alimenti, farmaci, indumenti, coperte e altri beni essenziali sono già partito. Adesso si è messa in modo la macchina dell’accoglienza, che vede uniti i Comuni, le Parrocchie e le associazioni di volontariato, oltre che semplici cittadini. Un passo concreto per mettere in sicurezza gli ucraini in fuga, soprattutto le donne e i bambini visto che gli uomini non possono lasciare il Paese perchè devono combattere, si sta compiendo con un’iniziativa che vede agire in sinergia vari soggetti, con un importante obiettivo: portare in Italia 75 profughi. L’idea è nata dopo alcuni contatti tra gli ucraini che vivono a Santa Teresa di Riva, in particolare Max Herasimenko, capitano della Jonica Calcio, e le associazioni di volontariato della zona, in testa il Gruppo comunale di Protezione civile di Furci Siculo guidato da Stefano Morales: la situazione dei profughi che fuggono dalle loro terre sta peggiorando ogni giorno e in tanti sono assiepati ai confini dell’Ucraina, al freddo e in condizioni precarie, in attesa di poter fuggire. Morales ha chiesto aiuto ai Comuni e all’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani per raccogliere i 18mila euro circa che servono per coprire le spese necessarie a far partire un bus da 80 posti: ogni amministrazione che fa parte dell’Unione ha stanziato 1.250 euro (Antillo, Casalvecchio, Forza d'Agrò, Furci, Limina, Mandanici, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Sant'Alessio, Savoca), mentre l’ente sovracomunale ne ha messi a disposizione 4mila. I sindaci sono in contatto con la Prefettura anche per le pratiche burocratiche di accoglienza dei cittadini ucraini. Il pullman è partito questa mattina da Santa Teresa e giungerà al confine tra Polonia e Ucraina per prelevare 75 profughi, alcuni dei quali verranno lasciati durante il ritorno in varie località italiane, mentre i restanti arriveranno nella zona jonica. Qui saranno accolti da vari soggetti che hanno dato la disponibilità, come il parroco don Egidio Mastroeni di Antillo, la casa protetta “Oasi “Sant’Antonio” di Furci Siculo, privati disposti ad aprire le porte delle loro case a Furci, Pagliara e altri comuni per dare ospitalità. Un lungo viaggio, della durata di 26 ore, alla volta dell’Ucraina: a bordo Stefano Morales, Lina Crisafulli ed Erbin Turriciano della Protezione civile, Lilia Osipenko, moglie di Max Herasimenko, che farà da interprete e due autisti, con un carico di alimenti, farmaci e attrezzature che verranno lasciati all’arrivo, prima di far salire i profughi. La Protezione civile di Furci ha messo a disposizione un numero telefonico (350-1184011) per quanti vogliano fornire un aiuto e a breve verrà attivato un conto corrente per raccogliere le offerte necessarie a coprire le spese per la permanenza dei profughi nel comprensorio. La solidarietà non si ferma e le raccolte proseguono con una risposta finora molto alta, che sta coinvolgendo anche le scuole. In tanti hanno risposto anche all’appello lanciato a Letojanni dalle volontarie Francesca Gullotta e Giusy Risini (che ha messo a disposizione un proprio locale in piazza Francesco Durante 13 come punto di raccolta), in contatto con Oksana Bohomaz di Giardini Naxos: giovedì dalle 15 alle 17 è previsto un nuovo appuntamento con le donazioni.