L'A18 e la frana di Letojanni: "Otto anni di chiacchiere, danni e vergognosa gestione"
di Andrea Rifatto | 07/08/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/08/2023 | ATTUALITÀ
1273 Lettori unici
Costa, Costantino e Interdonato
C’era ben poco, se non nulla, da festeggiare. E nessuno l’ha fatto, anche perchè l’ultimo traguardo non è stato ancora tagliato. I commenti per la riapertura del tratto di Letojanni dell’autostrada Messina-Catania non possono essere entusiasti per i tempi biblici e la gestione dell’intera vicenda. Il soggetto attuatore dell’Ufficio del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce, ha evidenziato che i tempi sono stati dettati “dalla ricerca del finanziamento reperito dopo cinque anni, poi la gara d’appalto bandita dalla Protezione civile regionale e la copertura finanziaria garantita dalla mia Struttura, mentre in fase esecutiva si sono aggiunti i problemi relativi all’impresa aggiudicataria e la perizia di variante per eliminare la doppia galleria”. Tanti, troppi anni. E ancora non è finita. Abbiamo ascoltato il parere del sindaco di Letojanni e di due cittadini. “Otto anni difficili, con disagi per tutti” - dice il primo cittadino Alessandro Costa, in carica da undici anni di cui otto con la frana “sulle spalle” e ormai stanco di sentirne parlare. Nel 2016 finì pure indagato per le opere di messa in sicurezza della collina e il controllo sullo smaltimento delle acque piovane, ma poi l’inchiesta venne archiviata. “La riapertura è un primo passo e speriamo che questo lungo iter si concluda il prima possibile - aggiunge - sicuramente non è stata una bella pubblicità per Letojanni”. Non usa mezzi termini Stefano Costantino, amministratore del gruppo Facebook “A18 e A20 le autostrade siciliane della vergogna: “Vergogna è l’unica espressione che mi viene in mente quando mi chiedono di commentare i lavori per eliminare la frana - dice - dovrebbero vergognarsi innanzitutto i politici alla Regione, poi la Città metropolitana che non ha mai fatto sentire la sua voce chiaramente e per finire il Cas che è stato fallimentare nella gestione di questo cantiere, come nella gestione di tanti altri. Sono stati spesi 20 milioni di euro, prima il progetto prevedeva due gallerie paramassi, poi hanno fatto marcia indietro e hanno avuto la brillante idea di cambiarlo, qualcuno avrà detto ‘ma si, forse di galleria ne basta una sola’. Ma possiamo assistere a questo tipo di approssimazione in un lavoro del genere?”. “Ora chissà per quanti mesi viaggeremo ancora su due corsie, stavolta all’interno di una galleria - conclude Costantino - questa vicenda è il simbolo di un’Italia che viaggia a due velocità: da un lato il ponte di Genova realizzato in 12 mesi e dall’altro lato i lavori per la messa in sicurezza della frana di Letojanni, con i suoi tempi biblici ancora non calcolabili definitivamente”. Tra i più critici in questi anni anche Domenico Interdonato di Cittadinanzattiva: “Da questa frana sono passati tutti - ricorda - ministri, viceministri, sottosegretari, assessori, presidenti, direttori generali: tutti hanno fatto promesse sulla frana non mantenute. Questi sono i tempi della politica siciliana, fatta di chiacchiere inconcludenti, e i risultati che si hanno quando si posizionano persone non adeguate ai vertici degli enti. In questi anni i disagi sono stati enormi, il comparto turistico di Taormina e Letojanni ha sofferto moltissimo, così come noi utenti. La frana è la punta dell’iceberg di una situazione assurda lungo le nostre autostrade, dove non si garantisce neanche la manutenzione della vegetazione e tutto prende fuoco”.