L'arcivescovo al Ccpm di Taormina: "La politica non chiuda una struttura che funziona"
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Accolla nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina
Se non si guarda con i propri occhi il lavoro quotidiano del reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina e non si tocca con mano il dolore e la speranza delle famiglie dei piccoli pazienti non si può comprendere l’importanza di questa struttura. A farlo è stato l’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, nell’ultimo giorno della visita pastorale in città iniziata mercoledì scorso. Accolto dal primario Sasha Agati e accompagnato dal cappellano dell’ospedale “San Vincenzo” don Fabio Berbiglia, dal parroco di Taormina mons. Carmelo Lupò e dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Composto, l’arcivescovo ha incontrato pazienti, medici e operatori sanitari, dialogando con i genitori e conoscendo le loro storie, visitando anche la Terapia intensiva e l’isola neonatale, la culla termica donata al Ccpm di Taormina grazie alla raccolta fondi dello spettacolo del 4 luglio scorso al Teatro Antico, esprimendosi anche sul futuro ancora incerto della Cardiochirurgia pediatrica, in proroga fino al 31 luglio: «Bisogna rendere grazie a Dio e a tutti i professionisti per la grande statura di umanità, fuori dal comune - ha detto Accolla - dinanzi alle criticità è opportuno che il mondo politico si interroghi a creare ulteriori strutture e non a chiudere quelle che funzionano bene, perchè non possiamo sequestrare la speranza al cuore di tante famiglie e sequestrare la vita a tanti bambini. Quando una realtà funziona bisogna esaltarne la virtuosità, non mortificarla, affinché diventi esemplare per costituirne altre». L’arcivescovo ha rimarcato come i cittadini abbiano bisogno di servizi secondo i principi di capillarità e tempestività, ribadendo come garantirne di nuovi non significhi costi in più per la moltiplicazione dei costi fissi, ma anzi produca economie per gestirli: «Ho incontrato persone nel dolore ma con il cuore pieno di speranza - ha detto al termine della visita al Ccpm - l’esemplarità dei genitori è come una scuola per il vescovo, che legge il Vangelo, lo spiega agli altri e cerca di capirlo, ma loro sono il Vangelo vivente». A seguire monsignor Accolla ha incontrato studenti e docenti delle scuole di Castelmola e Giardini Naxos e poi le amministrazioni comunali di Taormina e Giardini Naxos a Palazzo dei Giurati, insieme alle autorità militari: «Un momento significativo, in cui il nostro pastore viene tra noi per portare un messaggio di speranza, un valore fondamentale che ci invita a vivere con fiducia e impegno - ha detto il sindaco Cateno De Luca - e non posso non riconoscere l’approccio concreto dell’arcivescovo sul tema cruciale del Centro di Cardiochirurgia pediatrica. Non si tratta di campanilismo, ma di un diritto fondamentale: garantire servizi essenziali alla salute pubblica, evitando i cosiddetti “viaggi della speranza”. Il Centro, negli anni, ha rappresentato un'eccellenza nella cura e nella prevenzione, salvando vite umane e offrendo un’alternativa concreta a chi non poteva permettersi cure fuori regione. Oggi, però, ci troviamo di fronte a una sfida: preservare questo presidio in condizioni sempre più precarie. Non possiamo accettare che strutture e personale straordinario, veri "eroi" del quotidiano, siano costretti a operare in uno stato di incertezza e carenza di risorse - ha proseguito il sindaco - è nostro dovere portare questa istanza alle istituzioni nazionali, dialogando con il presidente della Regione e con il Ministero competente. In questo percorso, il ruolo della Chiesa può essere fondamentale, amplificando il nostro messaggio presso le più alte autorità: abbiamo bisogno che questa voce si unisca alla nostra, affinché non si perda un servizio di tale valore per il territorio. Un ringraziamento sentito al nostro pastore per la vicinanza dimostrata e per l'attenzione verso temi tanto delicati, sono certo che il lavoro congiunto, nei rispettivi ruoli, ci permetterà di raggiungere obiettivi importanti per la nostra comunità».