Lavoratori Ato Me4 senza stipendio, scatta l'agitazione
di Andrea Rifatto | 10/02/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/02/2019 | ATTUALITÀ
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Lavoratori in assemblea a Trappitello
Non si trovano vie di uscita allo stato di crisi in cui versa l’Ato Me4, da mesi in grosse difficoltà economiche per via dei crediti vantati verso numerosi comuni. La carenza di liquidità non sta consentendo di pagare regolarmente gli stipendi ai circa 100 lavoratori, impegnati quotidianamente nei servizi di raccolta rifiuti, pulizie strade e manutenzione del verde nei comuni soci, che si sono già riuniti nei giorni scorsi e sono in stato di agitazione perché chiedono di ricevere quanto loro dovuto senza più ritardi. A loro sostegno anche le organizzazioni sindacali e dopo una prima assemblea a Trappitello, per martedì mattina è stato organizzando un sit in di protesta all’interno del centro raccolta rifiuti di Furci. Nelle casse dell’Ato Me4, che avrebbe dovuto cessare il servizio dall’1 febbraio secondo quanto previsto dall’ordinanza del presidente della Regione ma sta proseguendo visto che tardano ancora le gare della Srr e degli Aro, mancano almeno i 140mila euro necessari a pagare il saldo della tredicesima di fine 2018 e gli stipendi di dicembre e gennaio, senza contare che tra qualche settimana sarò già il turno di quello di febbraio. Una situazione insostenibile. “I lavoratori hanno ragione – commenta il commissario straordinario dell’Ato Me4, Francesco Mannone – nei giorni scorsi ho fatto un’ulteriore diffida ai sindaci soci affinché versino le somme: c’è il rischio che materialmente non riusciamo più a pagare il carburante dei mezzi perché il distributore se non viene pagato ci chiude i rubinetti. L’impianto di smaltimento dell’umido Pieco di Patti ci ha già avvisato che non ci farà più scaricare visto il debito accumulato e così si rischia di far finire l’organico in discarica con l’indifferenziato, annullando tutti gli sforzi dei cittadini. Il problema è sempre il solito – evidenzia con amarezza Mannone – tanti Comuni non pagano e pretendono il servizio”. I commissari ad acta nominati dalla Regione per far effettuare alle amministrazioni locali le spettanze Ato hanno risolto poco o nulla e solo S. Alessio ha pagato una parte del debito. Letojanni ha versato 100mila euro per le fatture di ottobre e novembre 2018 (le ultime emesse), Giardini ha mandato una comunicazione annunciando che pagherà due mensilità, così come Gaggi, mentre Francavilla ha una determina commissariale del 9 gennaio che li obbliga a versare 372 mila euro ma ancora non ha emesso il mandato. Nel frattempo aumenta il malumore tra i lavoratori in servizio, che nonostante il passare dei giorni non vedono nulla di buono all’orizzonte.