"Lavoratori postali messinesi a rischio e senza protezioni": la denuncia del Slc Cgil
21/03/2020 | ATTUALITÀ
21/03/2020 | ATTUALITÀ
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Il Centro di recapito di S. Teresa
“Non è possibile che per garantire un servizio pubblico essenziale bisogna mettere a rischio la propria salute e quella dei propri familiari”. A dirlo è Carmelo Stancampiano, segretario provinciale Slc Cgil Settore Poste, nella sua denuncia sulla situazione in cui sono obbligati a prestare servizio i lavoratori postali, ritenuta rischiosissima, vista l’emergenza Coronavirus. “A Messina e provincia la stragrande maggioranza degli uffici postali e dei centri di recapito, non sono stati ancora sanificati - spiega il sindacalista - c’è stata una sola e parziale fornitura di mascherine che dovrebbero essere monouso ma che i colleghi sono costretti ad indossare (non avendone di ricambio) da cinque giorni; nessuna traccia di guanti, per non parlare di gel per le mani e del rispetto della distanza di sicurezza assolutamente impraticabile, stante gli angusti spazi a disposizione di molti uffici e centri di recapito, come quelli di Santa Teresa di Riva e Taormina. Non è possibile – conclude il segretario provinciale - che i lavoratori debbano continuare a garantire il servizio sulla loro pelle. Non vorremmo che, solo per i dipendenti di Poste, non sia prioritaria la salute ma la consegna di una raccomandata o il pagamento di un bollettino, cioè i ricavi. Come Slc Cgil porteremo a conoscenza di ciò il prefetto, gli organismi sanitari di controllo e l’Ispettorato del Lavoro”.