Lavori per la frana di Letojanni: "Si rischia l'inferno sulla Statale 114 a Sant'Alessio"
di Andrea Rifatto | 03/05/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/05/2019 | ATTUALITÀ
3847 Lettori unici | Commenti 4
Il sottopasso durante un momento di traffico
Per un problema che si inizierà a risolvere sull’A18 Messina-Catania ne potrebbe sorgere un altro sulla Strada statale 114, che però non ha soluzioni. È quanto ha segnalato ieri Guglielmo Trusso, attivista del M5S di Giardini Naxos, in un esposto inviato al prefetto, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad Anas, alla Sottosezione della Polizia stradale di Giardini e ai sindaci di Taormina, Giardini, Letojanni, Forza d’Agrò, S. Alessio, S. Teresa e Furci, evidenziando le criticità strutturali del sottopasso ferroviario della Ss114 a S. Alessio. “Il sottovia è stato realizzato tra il 2013 ed il 2017 per migliorare la viabilità eliminando il passaggio a livello della linea ferrata – esordisce Trusso – e da quanto ho appreso dopo quattro anni finalmente a breve dovrebbero partire i lavori per la rimozione della frana di Letojanni sull’A18, che interesseranno entrambe le carreggiate con conseguente chiusura per diversi mesi del tratto compreso tra i caselli di Taormina e Roccalumera. Considerando che le migliaia di mezzi che transitano giornalmente sulla A18, provenienti dalla Sicilia sud-occidentale e dirette a Messina e viceversa, saranno deviate inevitabilmente sulla Ss 114, andando incontro all’angusto passaggio del sottovia, non sarà difficile immaginare che la situazione per Giardini, Taormina, Letojanni, S. Alessio, S. Teresa e Furci diventerà infernale. Mi auguro vivamente che ciò che si vocifera negli ambienti degli autotrasportatori e cioè che alcuni mezzi pesanti di particolari dimensioni non riescono a transitare nel sottovia non sia vero e non trovi conferma nei vostri accertamenti. E ancor più mi auguro – prosegue l’attivista – che vengano prese delle misure affinché il percorso delle ambulanze, da e per l’ospedale di Taormina, non sia ostacolato dagli inevitabili ingorghi che si verranno a creare e che non ci ‘scappi il morto’”. Nell’esposto viene evidenziato come “il nuovo tratto di strada all’altezza del sottovia si presenta come un budello contorto e angusto, nonché pericoloso, tant’è che è precluso al transito di pedoni (qualora questi fossero costretti a percorrerlo, in caso di emergenza, sarebbero esposti a gravissimi rischi) e l’area del sottovia sia ad alto rischio di allagamento, pericolo che nel vecchio tracciato non esisteva, con enormi difficoltà di transito sia agli autobus di linea o turistici che ad altri mezzi pesanti”. “I mezzi di Protezione civile e Vigili Del Fuoco saranno in grado di transitare in quel preciso punto della Ss 114 in una situazione di emergenza per gravi eventi naturali (sismi, alluvioni o frane) per muoversi tra Catania e Messina?” si chiede Guglielmo Trusso. Con il suo esposto invita quindi tutti gli Uffici competenti “a prendere le necessarie precauzioni e a verificare che il sottovia corrisponda alle norme vigenti nel campo della sicurezza stradale e dei trasporti”. Il sottopasso ferroviario è stato realizzato nel 2012 da Rete ferroviaria Italiana e Anas, in sostituzione del passaggio a livello esistente da fine ’800. Inaugurata nel febbraio 2013 dopo non poche proteste per il protrarsi dei lavori, l’opera ha da subito mostrato tutte le sue debolezze, a partire dal fatto che è stato vietato il transito ai mezzi con lunghezza superiore ai 12 metri, che prima circolavano senza problemi, in quanto rischierebbero di restare incastrati nella pericolosa doppia curva. Dotato di percorso pedonale al di fuori della strada, in più occasioni il sottopassaggio si è anche allagato per le piogge e due anni fa in Consiglio comunale a S. Alessio è emerso come vi sia solo un collaudo parziale dei lavori e che gli stessi non siano stati eseguiti in linea al progetto, in quanto mancano ancora le barriere antirumore a protezione delle abitazioni. Diversi mezzi pesanti in questi anni sono rimasti incastrati, soprattutto nella corsia in direzione Messina, in particolare il 5 ottobre 2015, giorno della frana di Letojanni sull’A18, quanto il traffico venne deviato sulla Ss 114 e i tir fatti transitare a senso unico alternato, anche contromano nella corsia in direzione Catania.