Le antenne e i poteri dei Comuni: sindaci "a lezione" e pronti a un Piano comprensoriale
di Andrea Rifatto | 10/05/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/05/2023 | ATTUALITÀ
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Amministratori e cittadini presenti all'incontro
Gestire le nuove tecnologie e minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici. Sono stati i due temi affrontati lunedì sera a Santa Teresa di Riva nel corso del convegno, tenutosi al Palazzo della Cultura, promosso dal Comitato Jonico Beni Comuni sulla pianificazione delle future delle stazioni radio base, tema “caldo” soprattutto in questi mesi per la comparsa di due nuovi ripetitori 5G la cui installazione è finita anche al Tar, che si è espresso a favore della compagnia telefonica Iliad. Ospite in videocollegamento l’ingegnere Alfio Turco, fondatore e amministratore di “Polab”, società di Cascina (Pisa) che opera nel campo dell’elettromagnetismo ambientale con progetti, misure e monitoraggi anche per la Pubblica Amministrazione. Presenti all’incontro anche sindaci e amministratori comunali di Santa Teresa di Riva, Sant’Alessio Siculo, Savoca, Furci Siculo e Letojanni. “L’obiettivo deve essere l’individuazione partecipata, con tutti gli attori in campo, di aree specifiche che garantiscono la qualità e fruibilità del servizio riducendo al minimo l’esposizione della collettività ai campi elettromagnetici - ha detto il presidente del Comitato, Salvuccio Irrera - una questione che riguarda tutto il comprensorio, il processo va governato e non subìto, non è vero che contro le compagnie telefoniche i Comuni non possono fare nulla”. Turco ha evidenziato come il governo del territorio sia costituzionalmente assegnato agli enti locali, che possono individuare i siti di installazione con l’obbligo per l’operatore telefonico di rispettarli: “Il Piano antenne deve essere tecnicamente valido dando risposta alle esigenze di copertura del segnale - ha spiegato l’esperto - con il criterio di minimizzazione delle esposizioni per la popolazione e un Regolamento che ne disciplini l’applicazione, senza creare un aggravio di procedura o impedimenti che penalizzino la realizzazione delle reti, equiparate alle opere di urbanizzazione primaria. Si parte dalla conoscenza dei programmi di sviluppo delle società telefoniche, si studiano le caratteristiche del territorio e si simula la propagazione del segnale per verificare la congruenza con i limiti di legge, arrivando alla combinazione migliore per minimizzare le esposizioni”. Il fondatore di Polab si è soffermato anche sugli aspetti tecnici delle stazioni radio base, spiegando che un’antenna posta in posizione lontana dal centro abitato genererà un campo elettromagnetico di potenza maggiore, mentre un’antenna più vicina alle utenze avrà bisogno di un segnale più debole. “Chi non si attiva per tempo è tagliato fuori dallo sviluppo tecnologico - ha sottolineato Alfio Turco - il 5G è uno strumento solo se programmato, altrimenti diventa un problema”. L’idea dei Comuni intervenuti, alcuni dei quali, come il Savoca, si sono già rivolti alla Polab affidando l'incarico per il Piano antenne o per essere assistiti in materia di stazioni radio base e inquinamento ambientale, è adesso quella di stilare un Piano antenne comprensoriale per evitare potenziali conflitti territoriali sulla localizzazione degli impianti.