Giovedì 21 Novembre 2024
La struttura di accoglienza intitolata alla madre di Peppino. Presente la nipote


Le idee e le lotte di Felicia Impastato contaminano l'Help Center di S. Teresa - FOTO

di Andrea Rifatto | 11/11/2019 | ATTUALITÀ

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Lo Giudice, Impastato, Casablanca, Bucalo e Manzella

Le idee di Felicia Bartolotta Impastato camminano anche nell’Help Center di S. Teresa di Riva. In fondo già dall’aprile 2016, da quando è operativa la struttura di via Cristoforo Colombo destinata a servizi sociali, culturali e di integrazione, realizzata dal Comune e gestita dall’associazione Penelope. Ma adesso ancor di più, perché da sabato sera l’edificio porta il suo nome, quello della madre-coraggio di Peppino Impastato, giornalista e attivista antimafia ucciso a Cinisi nel 1978, che sfidò Cosa nostra senza mai provare odio per gli assassini del figlio e lotto per tutta la sua vita per avere giustizia. All’intitolazione, deliberata dall’Amministrazione comunale un anno fa con la revoca di quella a Mario Muscolino, era presente la nipote di Felicia, Luisa Impastato, nipote di Peppino (figlia del fratello Giovanni), presidente della “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, accompagnata da Mara Manzella. “Un’intitolazione nata su iniziativa popolare – ha ricordato la responsabile del centro, Antonella Casablanca – a una donna simbolo di resistenza e lotta, che non si è mai arresa: a lei abbiamo voluto dedicare l’Help Center, punto di riferimento nel comprensorio anche per l’accoglienza delle donne vittime di tratta e sfruttamento, dove si sviluppano diritti spesso non riconosciuti altrove”. “Per me oggi è una seconda nascita del progetto – ha detto Giuseppe Bucalo, presidente dell’associazione – portare il nome di Felicia è impegnativo e dobbiamo essere più attenti, rigidi e con la schiena dritta, per fare testimonianza attiva e rendere attuale la sua lotta. Qui non entrano mafia, esclusione, emarginazione e razzismo, per questo abbiamo scelto lei, un simbolo contro ogni connivenza, di chi dice le cose come stanno senza timore”.

A ricordare l’incomprensione nata sull’intitolazione dell’Help Center è stato il sindaco Danilo Lo Giudice, che dicendosi onorato di ospitare a S. Teresa Luisa Impastato ha sottolineato come “mai sia stata messa in dubbio la bontà delle proposte su Felicia Impastato e Mario Muscolino, noi non abbiamo fatto marcia indietro ma trovato la sintesi scegliendo per Muscolino l’aula consiliare”. Insieme al primo cittadino il vicesindaco Gianmarco Lombardo, l’assessore ai Servizi sociali Annalisa Miano e i consiglieri Mariella Di Bella e Santino Scarcella. Una polemica, come ha ricordato Bucalo, non sui nomi ma sulle idee, perché la mamma di Peppino rappresenta una personalità che si è impegnata nella lotta ad ogni forma di esclusione e oppressione sociale così come da sempre fa l’associazione Penelope. Luisa, 31enne che ha conosciuto Peppino dalle parole della nonna, si è detta “onorata che abbiate pensato a lei per questo un posto di impegno e solidarietà, resistenza a intolleranza, ingiustizie ed emarginazione, temi cari a Peppino, che ha basato la sua vita sul perseguimento della giustizia sociale e della lotta contro ogni tipo di sopraffazione stando vicino agli emarginati”. Dopo la proiezione di un breve video di presentazione di Felicia, ha ricordato come sua nonna abbia sfidato la mafia affidandosi alla giustizia e non alla vendetta, aprendo le porte di casa sua per raccontare la storia di Peppino: “Senza la sua scelta di rompere con la tradizione mafiosa la storia di Peppino avrebbe avuto un altro corso e non sarebbe un simbolo di lotta alla mafia”. La figura di Felicia Impastato spicca all’ingresso dell’Help Center, dove è stata scoperta una targa commemorativa realizzata dall’artista romana Claudia Romagnoli, in arte Croma. All’intitolazione hanno preso parte anche diverse associazioni del territorio, le famiglie e giovani che frequentano l’Help Center e il presidente della Comunità Islamica di Messina, Mohammed Refaat.



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