Giovedì 21 Novembre 2024
Si rinnova il progetto avviato nel 2013. Previsti corsi di formazione all'utilizzo


"Letojanni città sicura", la Misericordia dona tre nuovi defibrillatori alla comunità

di Redazione | 01/09/2019 | ATTUALITÀ

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La cerimonia di consegna

Letojanni continua ad essere una cittadina cardioprotetta, grazie alla presenza di apparecchi salvavita collocati in tre punti strategici. Ieri la Misericordia San Giuseppe ha infatti donato al Comune tre defibrillatori semiautomatici, rinnovando la collaborazione avviata nell’ambito del progetto “Città sicura: Letojanni nel cuore”, avviato nel 2013 con la donazione di tre apparecchi semiautomatici per la cardiodefibrillazione posizionati nel municipio, nel campo da calcio “Mario Lo Turco” e nella palestra comunale. A sei anni di distanza la Misericordia ha voluto sostituire quei defibrillatori perché ormai obsoleti, consegnando tre nuovi apparecchi Lifepack Cr Plus. La cerimonia si è svolta ieri pomeriggio nell’aula consiliare, in coincidenza della Giornata internazionale della Solidarietà, alla presenza del vicesindaco Antonio Riccobene, dell’assessore Teresa Rammi, del governatore della Misericordia Alessandro D'Angelo, dei dirigenti delle società sportive di pallavolo e calcio locali, della stampa e di numerosi volontari. La consegna dei dispositivi salvavita è stata accompagnata dalla firma di un protocollo d’intesa e nelle prossime settimane la Misericordia, attraverso il suo Centro di formazione IRC, formerà all’utilizzo dell’apparecchio i rappresentanti delle società sportive. “Questo progetto ha origine nel 2013 con il supporto del compianto dottor Filippo Bellinghieri, ex primario della Rianimazione ma grande amico della gente e cultore della solidarietà – ricordano i vertici della Misericordia – e ci pregiamo di aver da subito sviluppato una campagna di sensibilizzazione della morte improvvisa e proseguiamo nel territorio con la diffusione della prevenzione a tutto tondo. Questo apparire sui social e sui giornali è un atto dovuto verso le tante persone vicine alla nostra associazione e che da anni ci supportano nelle nostre iniziative, le cui donazioni sono trasformate in servizi”.

Studi medici e statistici hanno stabilito che in Italia le vittime dell’arresto cardiaco costituiscono il 10% della totalità dei decessi ed è stato stimato che più di una persona ogni mille, tra i 45 ed i 65 anni, muore di morte improvvisa per l’insorgenza di una fibrillazione ventricolare che causa la paralisi cardiaca e di conseguenza l’arresto circolatorio e respiratorio. In questi casi, dunque, l’intervento immediato con un defibrillatore consente al cuore di riprendere il ritmo cardiaco, cosa che deve avvenire nei primi cinque minuti dall’arresto, nell’attesa dell’intervento del personale specialistico per una rianimazione avanzata. In attesa dei soccorsi chiunque può così intervenire se ha a disposizione un defibrillatore semiautomatico esterno ed è a conoscenza di poche semplici manovre da mettere in atto.


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