Giovedì 21 Novembre 2024
Respinte le accuse sul mancato svuotamento dei torrenti: 'Non spetta a noi'


Letojanni, il sindaco Costa: “Basta attacchi, lavoro per mettere in sicurezza il paese"

di Andrea Rifatto | 31/12/2016 | ATTUALITÀ

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L'arch. Carmelo Campailla e il sindaco Alessandro Costa

“Non tollererò più attacchi esterni assolutamente ingiustificati, se il problema sono io lo dicano chiaro e mi farò da parte”. È l’amaro sfogo del sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, durante una conferenza stampa tenuta in municipio per replicare alle dichiarazioni rilasciate dall’ingegnere capo del Genio civile di Messina, Leonardo Santoro, che ha citato il Comune letojannese come uno degli enti inadempienti in materia di pulizia e svuotamento dei torrenti sovralluvionati, evidenziando inoltre che nel piano regolatore di Letojanni non sia stata inserita la previsione che vieta le costruzioni a 10 metri dall’alveo dei corsi d’acqua. Parole pronunciate a un mese di distanza dall’ondata di maltempo che ha colpito la cittadina turistica, provocando l’esondazione di alcuni torrenti e la morte del 74enne Roberto Saccà in contrada Silemi. Parole che Costa non ha gradito decidendo di fare chiarezza e spiegare come stanno le cose. “Svuotare i torrenti non è competenza nostra – ha esordito il primo cittadino – altrimenti avrei già firmato delle ordinanze e fatto intervenire le ruspe, ma spetta all’assessorato al Territorio rimuovere le situazioni di pericolo. Nonostante ciò, in questi anni abbiamo effettuato diversi interventi di pulizia lungo i letti dei torrenti che attraversano Letojanni, in modo da evitare esondazioni e danni al centro abitato”. In merito al divieto di edificare a meno di 10 metri dagli alvei, Costa, supportato dal dirigente dell’Area tecnica, l’arch. Carmelo Campailla, ha ricordato come sia una prescrizione già prevista dalla Regione e comunque presente nel vigente Piano di fabbricazione di Letojanni, “visto che non abbiamo ancora redatto il Piano regolatore”. “Non ho mai messo in dubbio che i torrenti siano a rischio e lo abbiamo sempre segnalato precisando che non siamo nelle condizioni di intervenire per le difficoltà a reperire fondi e professionalità. Negli ultimi mesi si è creato un polverone su Letojanni e non capisco dove si voglia arrivare – ha detto il sindaco – perché fin qui ho assistito assisto a un palleggio di responsabilità e alla fine è solo il Comune a preoccuparsi della sicurezza dei cittadini, mentre gli enti preposti a intervenire non agiscono. Ho lavorato in maniera seria per la messa in sicurezza del territorio letojannese e se dovessi continuare a subire attacchi uscirò le unghie per difendermi informando la magistratura".

Torrenti Silemi e San Filippo: illegittime le ordinanze del Genio civile. Il sindaco di Letojanni ha poi ricostruito la vicenda che riguarda gli accessi ai torrenti Silemi e San Filippo, sfociata in un ricorso presentato dal Comune al Tribunale superiore delle Acque pubbliche e conclusosi con una sentenza favorevole del luglio scorso. Nel 2013, infatti, il Genio civile emise due ordinanze diffidando l’Ente a demolire le rampe di collegamento tra la Statale 114 e i letti dei torrenti impedendo l’accesso alle abitazioni. L’Amministrazione fece presente allora che le strutture esistevano da lungo tempo, che nel 2012 era stato disposto il divieto di transito in caso di piogge alluvionali e che comunque non vi era una viabilità alternativa per raggiungere Silemi e San Filippo, evidenziando nel ricorso l’assenza di responsabilità diretta del Comune rispetto a tutti gli abusi perpetrati nel tempo nei due alvei, oltre al fatto che le opere e le infrastrutture viarie di cui si chiedeva la rimozione erano state autorizzate dallo stesso Genio civile di Messina. Tesi condivise dal Tribunale delle Acque, che ha ribadito la competenza del Genio civile di eliminare ogni pericolo risolvendo le criticità degli alvei fluviali. “La sentenza non è più appellabile – ha commentato Costa – e conferma quanto da noi sostenuto. Tra l’altro il Genio civile, nel giro di un anno, ha emanato due provvedimenti contraddittori sul torrente San Filippo: nel 2015 ha redatto una perizia di somma urgenza per il ripristino della strada di accesso al depuratore, nel 2016 ha invece ordinato la chiusura della stessa strada”.

L’impegno per fermare la cementificazione e mettere in sicurezza il territorio. Il primo cittadino ha poi evidenziato durante la conferenza, a cui hanno preso parte anche il vicesindaco Eugenio Bonsignore, l’assessore Teresa Rammi, consiglieri di maggioranza e minoranza e diversi cittadini, che la sua Amministrazione in questi anni non è rimasta con le mani in mano: “Abbiamo ottenuto 4 milioni di euro dal Patto per il Sud per il torrente San Filippo e oggi è notevolmente diminuito lo stato di pericolo del torrente Leto, grazie agli interventi di risagomatura realizzati dalla Protezione civile nel 2014, in attesa che partano le opere di rinascimento da 4 milioni con il prelievo della sabbia dal letto del torrente”. Anche per l’Andreana, che è una bomba a orologeria, abbiamo presentati gli elaborati per la messa in sicurezza”.  Costa, respingendo le accuse di immobilismo, ha rivendicato di aver interrotto la cementificazione selvaggia a Letojanni, “autorizzata dagli stessi organi che oggi ci accusano di non essere intervenuti”, di non aver rilasciato alcuna autorizzazione edilizia per nuove costruzioni nelle aree intorno ai torrenti e di aver avviato un percorso di legalità e rispetto del territorio. “Non voglio pagare per gli errori commessi dagli altri in passato perchè non ho alcuna responsabilità” – ha sottolineato anche alla luce dei recenti avvisi di garanzia notificati dalla Procura al sindaco e all’arch. Campailla per la frana sull’A18. “Chiediamo che a Letojanni vengano avviati i lavori previsti per garantire l’incolumità dei cittadini e non che si continui a mettere in discussione il mio operato per decisioni prese nei decenni scorsi”.


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