Giovedì 21 Novembre 2024
La madre della giovane uccisa chiede di indagare su quanto accaduto il giorno del funerale


Letojanni, "Soldi raccolti per Deborah ma spariti": presentata una denuncia ai carabinieri

di Andrea Rifatto | 13/03/2023 | ATTUALITÀ

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Il funerale si è tenuto il 15 luglio a Letojanni

“Del sangue di mia figlia, vittima di femminicidio che ha lasciato una bambina piccola, non devono trarne beneficio altri”. C’è rabbia e amarezza nelle parole di Dora Tropea, mamma di Catena Pagano, la 31enne di Letojanni da tutti conosciuta come Deborah, assassinata l’11 luglio scorso a Giarre in un delitto per il quale si trova in carcere il compagno, accusato di omicidio volontario. La donna, nei giorni scorsi, ha presentato una denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Letojanni, sostenendo che il giorno del funerale della figlia, celebrato in paese il 15 luglio, qualcuno abbia raccolto del denaro da consegnare poi alla famiglia, soldi che però non sono mai arrivati a destinazione. “Un’enorme e commossa folla ha dato l’addio a Deborah e ciascun partecipante ha pure contribuito economicamente - scrive la madre nella querela - e stante la moltitudine la raccolta in termine monetari è stata rilevantissima e il denaro veniva raccolto sia dentro che fuori la chiesa. Non sono conoscenza a chi appartenessero i gruppi fuori della chiesa incaricati a ricevere queste donazioni - ha aggiunto nella denuncia - ed in ogni caso non mi hanno consegnato alcun importo, ma ho ricevuto solo 1.700 euro dal parroco. Da quella data ad oggi tutto è stato celato, anche perché ero ignara di questi fondi raccolti per mia figlia Debora”. A portare Dora Tropea a rivolgersi ai Carabinieri sono state alcune circostanze apprese dal figlio, a cui un conoscente ha riferito che la raccolta di denaro effettuata il giorno delle esequie era stata molto ingente e non poteva limitarsi alla somma di 1.700 euro. “Dove sono andati a finire i soldi? - si chiede adesso la madre di Deborah - vorremmo capire chi c’era che effettuava la raccolta, chi li ha visti sostiene siano persone di fuori perchè non li hanno riconosciuti, dicevano che raccoglievano per mia nipote ma a noi questi soldi non sono arrivati. Una mia amica ha già raccontato ai carabinieri di aver visto delle persone che chiedevano soldi, qualcuno ne ha approfittato e bisogna scoprire chi sia, perchè tutto ciò ha creato in me una profonda ferita”. 

Il parroco della chiesa di San Giuseppe, don Francesco Giacobbe, e il Consiglio Affari economici, ci hanno spiegato che il giorno del funerale sono stati raccolti 1.160 euro dal fiore che non marcisce (importo ben superiore alla media per la parrocchia letojannese), tramite due postazioni allestite all’esterno della chiesa per evitare affollamenti e rischio di diffusione del Covid: una somma trascritta in entrata nel registro parrocchiale e anche in uscita, visto che è stata interamente consegnata il 10 agosto alla signora Tropea, per scelta della Parrocchia come segno di vicinanza ai familiari colpiti dalla tragedia. L’1 settembre, in occasione di una santa messa celebrata sotto l’abitazione della famiglia, sono state donate dalla Parrocchia ulteriori offerte (circa 700 euro secondo la madre di Deborah), così come quelle derivanti dalla raccolta effettuata durante la messa in chiesa del 25 novembre. Tutto nella massima trasparenza. C’era davvero qualcuno che il 15 luglio ne ha approfittato per raggirare quanti erano a Letojanni a dare l’ultimo saluto alla giovane? Lo accerteranno le indagini.

Più informazioni: morte deborah pagano  


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