Sabato 23 Novembre 2024
Opere finanziate dalla Regione, grazie al Patto per il Sud, in un'area a rischio elevato


Limina, appaltati lavori per mezzo milione per il consolidamento di contrada Fornace

di Redazione | 29/05/2024 | ATTUALITÀ

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La zona di intervento

Possono partire a Limina i lavori di messa in sicurezza di contrada Fornace. La Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione, ha completato infatti ieri le procedure di aggiudicazione delle opere, finanziate negli anni scorsi con i fondi del Patto per il Sud con un contributo di 874mila 600 euro, in base ad un progetto che prevede una spesa di 612mila 486 euro per lavori e 262mila 113 euro per somme a disposizione redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti "Costa Associati", formato dagli ingegneri Pietro Gaetano Costa, Giuseppe Costa e Vincenzo Buscemi, con il primo che ricoprirà anche il ruolo di direttore dei lavori. L’importo a base d’asta era di 530mila 621 euro, oltre a 60mila 085 euro per manodopera e 21mila 778 euro per oneri di sicurezza, e alla scadenza del termine sono giunte 213 offerte: ad aggiudicarsi l’appalto è stata l'impresa “Camedil Costruzioni Srl” di San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, che ha offerto un ribasso del 31,5791%  per un importo complessivo di 444mila 920 euro, di cui 363mila 056 euro per i lavori oltre Iva, oltre a 60mila 085 euro per manodopera e 21mila 778 euro per oneri di sicurezza. Responsabile unico del progetto è il geologo Calogero Cannella, consulente dell’Ufficio Commissariale, nominato lo scorso gennaio in sostituzione dell’architetto Domenico Costa del Comune. Il cronoprogramma prevede una durata dei lavori pari a sette mesi.

La zona d’intervento è situata in contrada Fornace, sul versante nord-ovest del centro abitato che presenta la morfologia tipica di montagna, con pendenze topografiche piuttosto elevate che favoriscono i processi di erosione da parte delle acque di ruscellamento superficiale e la conseguente formazione di incisioni e scarpate. Un'area molto vulnerabile sotto il profilo geomorfologico, con la più alta classificazione di rischio R4, interessata da processi di deformazione superficiale lenta, i cui effetti si manifestano in maniera evidente lungo la Sp 12 e la via Martiri di Bologna, con la presenza di fessurazioni e avvallamenti nel piano stradale e lesioni e rigonfiamenti nelle opere di sostegno poste a margine della strada (gabbionate e muri). Sulla scorta degli studi e dei rilievi effettuati è stato stabilito di intervenire con la demolizione dei muri di contenimento, parte in gabbioni e parte in cemento armato, ubicati a monte della Sp 12 e della via Martiri di Bologna, nel tratto interessato dai dissesti; la realizzazione di nuovi muri di controripa in cemento armato, fondati su pali, al fine di contrastare il movimento franoso a monte e salvaguardare il traffico; il rifacimento e il ripristino della pavimentazione stradale nel tratto maggiormente dissestato.


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