Martedì 03 Dicembre 2024
Interventi finanziati dalla Regione per creare una nuova struttura di emergenza


Limina, appaltato il recupero di tre vecchi ruderi: nascerà un centro di Protezione civile

di Andrea Rifatto | 06/07/2020 | ATTUALITÀ

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Il centro storico di Limina

Vecchi immobili del centro storico recuperati e destinati a finalità di Protezione civile. È quanto accadrà nei prossimi mesi a Limina grazie ad un finanziamento concesso nel 2018 dall’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, che ha assegnato alla municipalità collinare della Val d’Agrò un contributo da 547mila 251 euro per i lavori di “Recupero e ristrutturazione del centro storico da adibire a struttura strategica a servizio della protezione civile”, intervento inserito nel Patto per il Sud dalla Giunta regionale nell'intervento strategico “Interventi di recupero e rifunzionalizzazione finalizzati al miglioramento della qualità della vita ed allo sviluppo sostenibile dei comuni della Regione Sicilia” e coperto con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Il progetto esecutivo, redatto dall’ingegnere Giovanni Miceli, professionista esterno incaricato dall’Amministrazione comunale, prevede una spesa di 352mila 957 euro per lavori e 194mila 294 per somme a disposizione e adesso, al termine delle procedure, i lavori sono stati affidati all’impresa “Scm Srl” di Favara, che ha offerto un ribasso del 10,48% per l’importo di 317.158 euro oltre oneri di sicurezza pari a 11mila 363 euro, per un totale di 328mila521 euro. Responsabile unico del procedimento è l’arch. Domenico Costa dell’Ufficio tecnico comunale. Grazie ai fondi saranno demoliti e ricostruiti tre immobili comunali situati nel centro storico, in via Domenico Cirillo, ormai in stato di abbandono e degrado e già oggetto di ordinanze comunali di sgombero e messa in sicurezza, che verranno destinati alle attività legate al Centro operativo comunale di protezione civile e a sede della struttura destinata ai volontari. Un’importante occasione per eliminare il degrado in alcune parti del paese e avere allo stesso tempo avere a disposizione una struttura di emergenza pronta ad attivarsi in caso di necessità, considerata anche la notevole distanza dai principali presidi di soccorso pubblico.


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