Limina, chiusa la festa di San Filippo tra tradizione e polemiche
di Filippo Brianni | 24/05/2016 | ATTUALITÀ
di Filippo Brianni | 24/05/2016 | ATTUALITÀ
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La processione dell'Ottava in paese (foto La Rocca)
Si è chiusa domenica, con un’“Ottava” preceduta da molta attesa e qualche discussione, la festa di San Filippo d’Agira a Limina. Come da collaudato rituale, alle 17 in punto le porte della Chiesa Madre si sono aperte, cedendo alle “spallate” di portatori, a simboleggiare la richiesta di aiuto del popolo a Filippo, sacerdote esorcista, nell’approssimarsi dell’arrivo dell’ora delle tenebre, le 17 appunto. E San Filippo è uscito, di corsa, imboccando la via Garibaldi e raggiungendo i due punti terminali del paese, Calvario e Durbi, dove ha fatto tre giri intorno ad una croce, anche questo retaggio di un antico rito esorcista. Poi, tornato in paese, ha iniziato ad insinuarsi nelle stradine, a memoria di quando il sacerdote inseguiva i demoni, e “girare” nelle piazze, segno della vittoria di Cristo sul demonio. L’originale manifestazione ha avuto fine intorno alle 23,30, con l’arrivo nella chiesa di San Filippo e la Santa Messa conclusiva, celebrata da don Paolino Malambo. La festa era iniziata già l’11, con la tradizionale processione a passo Murazzo (“murazzo” da “moro”, perché San Filippo era siriano), ed il 12 con la solenne processione in paese. Durante la settimana hanno avuto luogo una serie di eventi collaterali in attesa dell’Ottava originariamente fissata per sabato 21. La paura per le condizioni meteo, ha convinto il comitato a spostarla al giorno successivo, tirandosi addosso l’ira funesta soprattutto dei liminesi residenti fuori che erano venuti apposta ed avevano i voli di ritorno domenica. Anche perché, sabato, il tempo è rimasto beffardamente chiaro e lindo. Ora San Filippo tornerà in processione il 16 agosto in omaggio agli emigranti.