Limina in fermento per San Filippo: dopo tre anni torna la festa con processione e ottava
di Filippo Brianni | 09/05/2022 | ATTUALITÀ
di Filippo Brianni | 09/05/2022 | ATTUALITÀ
1934 Lettori unici
Torna la processione ma con le precauzioni anticontagio
Limina bolle. I giovani pubblicano sui social i giorni che mancano; gli anziani chiedono se la festa “si farà come al solito”; i “musicanti” della “Vincenzo Bellini” fanno filtrare le immagini delle prove della “Bersagliera”, che accompagnerà i giretti di San Filippo in piazza Murazzo mercoledì e in piazza Marconi, “nto chianu”, sabato 21. Insomma, tutto è già pronto affinché dopo tre anni Limina torni a riabbracciare il suo San Filippo, in una festa che a queste latitudini è qualcosa di più di una festa religiosa, come se avesse a che fare più col sangue che con gli occhi. E il programma tradizionale è confermato, se non per accorgimenti necessari e l’attenzione del Comitato, visto che il Covid è sopito ma non sparito. Si comincia mercoledì 11 maggio: “A bumma d’i setti” sveglierà i pochi liminesi che avranno preso sonno durante la notte e che non avranno già partecipato alla messa delle sei, radunandoli tutti in piazza San Filippo, da dove il fercolo verrà portato attraverso i sei chilometri di strada provinciale, fino al Santuario di Passo Murazzo, a ridosso del torrente Agrò. A Murazzo (distorsione dialettale di “gran moro”, appunto San Filippo) avranno luogo le funzioni religiose: alle 9, alle 10.30 con la santa messa presieduta all’arcivescovo Giovanni Accolla e alle 15, con il rientro in paese previsto per le 19. Giovedì 12 sarà il giorno della festa liturgica, con la prima messa alle 11 e poi nel pomeriggio la solenne processione dopo la messa delle 18. In mattinata inizierà la festa anche nella vicina Roccafiorita. Poi l’appuntamento sarà con la caratteristica “Ottava”, prevista per sabato 21, con gli appuntamenti alle 10 con la messa e poi alle 17 in punto, quando San Filippo “correrà” per le vie del paese, raggiungendo i punti terminali di Calvario e Durbi e poi in centro, girando nelle piazze. Simbolicamente, sarà rappresentato Filippo, il sacerdote di rito greco, che insegue il demonio e poi festeggia la vittoria di Cristo sul diavolo. Anche gli orari ed i singoli rituali (dai tre giri attorno alla croce alle “benedizioni” nei punti terminali del paese) appartengono ad antiche tradizioni cristiane che nei secoli si sono cristallizzate e, soprattutto dopo il periodo spagnolo, si sono “popolarizzate”. A Roccafiorita, l’Ottava avrà luogo l’ultima domenica di giugno, con modalità abbastanza simili, a ricordare le caratteristiche di esorcista e taumaturgo riconosciute al sacerdote poi morto ad Agira, probabilmente nel corso del VII secolo. E la sua fama di guaritore era nota anche durante il periodo della conquista normanna, tanto che la regina Adelasia volle dedicargli, in segno di gratitudine, il monastero di Fragalà (dall’arabo, gioia di Allah) a Frazzanò, dopo averlo invocato per salvare la vita al figlio piccolo Ruggero. Qualche decennio dopo, quel piccolo diventerà re e consentirà la realizzazione del monastero dei santi Pietro e Paolo d’Agrò. Vicino al luogo in cui verrà poi realizzato il santuario di San Filippo di Passo Murazzo. Quando la fede non è un’opinione…