Lo scontro sul cimitero conteso, Cga ribalta il Tar: "Alì e Alì Terme sono comproprietari"
di Andrea Rifatto | 22/12/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/12/2023 | ATTUALITÀ
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Un’enclave assoggettata a una sorta di "comunione demaniale"
Ad ottobre le due amministrazioni avevano annunciato di essere giunte ad un accordo per mettere un punto sul contenzioso in atto, prima ancora che venisse emessa la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo. Verdetto di secondo grado che è arrivato nei giorni scorsi, a distanza di sette mesi dall’udienza. C’è la parola fine, o quasi, nella contesa giudiziaria tra i Comuni di Alì e Ali Terme sul cimitero. Il Cga ha infatti ribaltato la decisione del Tar di Catania del luglio 2022, quando in primo grado i giudici avevano ritenuto che il decreto prefettizio del 1949 non potesse stabilire un regime di comproprietà del camposanto tra i due comuni perché la competenza in materia è solo della Regione. A fronte di un quadro ritenuto poco chiaro dopo oltre cento anni di storia tra fusioni e scissioni tra i due paesi, inoltre, il Tar aveva valutato come corretta la scelta del Comune di Alì Terme di negare la possibilità di costruire nuovi loculi all’interno del cimitero ai ‘cugini’ di Alì. Il sindaco del comune collinare Natale Rao, supportato dal legale di fiducia del Comune, l’avvocato Santi Delia, non ha mai creduto nè voluto accettare che l’interpretazione corretta fosse quella espressa dal giudice etneo nè che quell’area fosse di proprietà esclusiva del Comune di Alì Terme e ha proposto ricorso in appello. Adesso il Cga di Palermo ha portato in “dono” al sindaco Rao e a tutta la sua comunità la sentenza con cui i giudici hanno condannato il Comune di Alì Terme a risarcire quello di Alì di tutte le spese di giudizio di primo e secondo grado (4mila euro oltre spese generali e accessori di legge) e hanno stabilito in modo incontrovertibile che il cimitero non è di proprietà dell’ente della cittadina termale ma una porzione di territorio di proprietà di entrambi i comuni ubicato in un’area che appartiene agli stessi. Il Cga ha quindi accolto il ricorso e ha dichiarato la sussistenza della giurisdizione amministrativa estesa al merito, rimettendo la causa al giudice di primo grado per esaminare i motivi del ricorso e le connesse questioni di legittimità degli atti impugnati, ossia il parere negativo al progetto di Alì per la costruzione di 48 nuovi loculi e la delibera del Consiglio con la quale la cittadina termale ha adottato del Piano cimiteriale. Per l’avvocato Delia “una decisione storica e assai importante nel panorama della giurisprudenza, rappresentando un caso davvero peculiare di giurisdizione estesa al merito del giudice amministrativo sui confini territoriali: è stata infatti accolta la nostra tesi secondo cui rientra in tale ambito non solo la demarcazione fisica dei cosiddetti confini, ma anche la scelta di creare, pur all’interno del territorio di uno dei due comuni, un’area di proprietà di entrambi gli enti locali. Secondo il Cga, difatti, ‘tutto il cimitero, funzionalmente inteso e dunque comprensivo delle sue successive estensioni, fu mantenuto come un’enclave di territorio assoggettato a una sorta di ‘comunione demaniale’ tra i due enti, ossia appartenente al territorio (non di uno solo di essi, ma) di entrambi, con conseguente esercizio necessariamente condiviso di ogni potestà pubblica (ivi inclusa quelle edilizie di governo del territorio) afferente a tale specifica area”. Per il sindaco Natale Rao “adesso occorre rimettere ogni cosa a suo posto e pensare a come indennizzare gli aliesi per aver subito, per troppi e lunghi anni, i diktat imposti dal vicino comune rivierasco”. Il 9 le Amministrazioni comunali avevano annunciato “di essere concordi nel ritenere che l’unica soluzione possibile sia quella della gestione comune del cimitero” e alla luce di questa considerazione era stato anticipato che “i due Comuni si metteranno già a lavorare sulla nuova convenzione che andrà a normare le modalità di questa nuova forma di gestione”. Cosa è successo da allora? “Dopo quell’incontro di ottobre non ci sono stati più contatti dice oggi Rao - aspettavamo che ci venisse inviata la bozza di convenzione ma ciò non è avvenuto”. Il commento del sindaco di Alì Terme. “Premetto che non conosco ancora le motivazioni, che ho tempestivamente richiesto all’avvocato che ha assistito il Comune di Ali Terme (l’avvocato Nunziato Antonio Medina, ndc) - afferma Tommaso Micalizzi - ma a prescindere da tutto questo, da chi ha vinto e da chi ha perso, dirò da subito che mi auguro che in tutto questo abbiano vinto loro, i nostri venerati defunti. Se la Sentenza non dovesse bastare a rendere giustizia ai nostri morti, che mi piace ripetere senza distinzione alcuna di casacca non possono essere classificati di serie A e B, compito delle nostre Amministrazioni è dare seguito a quegli accordi specifici e dettagliati che formano oggetto di una convenzione a cui da parecchi mesi lavora, d'intesa con il Comune di Ali, la ‘nostra’ Liliana Bonfiglio, nella triplice veste di avvocato, consigliere comunale di Ali Terme e cittadina onoraria di Alì per origini”.