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Lorena Quaranta dottoressa con 110 e lode: laurea alla ragazza uccisa a Furci - FOTO
di Redazione | 20/10/2020 | ATTUALITÀ
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Lorena e la corona di alloro preparata dalla famiglia
Alle 11.29 di oggi Lorena Quaranta, la studentessa dell’Università di Messina vittima di femminicidio a Furci Siculo il 31 marzo scorso, è stata proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia, con la votazione di 110 e lode. La pergamena di laurea è stata consegnata, nel corso di una cerimonia in Aula magna, alla famiglia della giovane 27enne di Favara, che aveva già iniziato la stesura della tesi prima di quel maledetto giorno ed era ormai prossima a concludere gli studi, sognando di indossare il camice da ginecologa. Erano presenti, fra gli altri, gli amici e colleghi del corso di laurea, i prorettori, i direttori di Dipartimento, il procuratore aggiunto della Procura di Messina Giovannella Scaminaci, Caterina Minutoli (in rappresentanza del prefetto), Maria Andaloro, ideatrice della campagna “Posto occupato” e la presidente del Comitato Unico di Garanzia d’Ateneo, Concetta Parrinello. La tesi di Lorena, intitolata “Immunodeficienze selettive: la candidiasi mucocutanea cronica”, è stata valutata da una commissione, presieduta dal rettore Salvatore Cuzzocrea (in qualità anche di correlatore), di cui hanno fatto parte Carmelo Damiano Salpietro (relatore), Giovanna Spatari, Giovanni Raimondo, Sergio Baldari, Eugenio Cucinotta, Edoardo Spina e Giusy Cotroneo e il presidente dell’Ordine dei Medici, Giacomo Caudo. A discutere il lavoro di Lorena è stata la sua amica e collega Vittoria Patorno. Mamma Cinzia e papà Enzo hanno fatto stampare i biglietti e preparato al corona di alloro e hanno dedicato alla figlia un messaggio: “Con tanti sacrifici e determinazione sei arrivata al tuo traguardo, che adesso dovrai portare avanti con un’altra missione: quella di prenderti cura di noi in eterno con il tuo immenso amore”. “Saluto tutte le autorità presenti ed in particolare la mamma e tutti i familiari di Lorena – ha commentato il rettore – durante un convegno avevamo promesso che questo giorno sarebbe arrivato e così è stato, per dare un segno, insieme alle altre istituzioni. Oggi c’è una sedia vuota in quest’Aula, ma in realtà avrebbe dovuto essere occupata da Lorena per coronare i suoi studi. Ringrazio la madre e la famiglia per averci permesso di stare loro vicino, nel ricordo di una figlia dell’Ateneo. Organizzeremo molti altri eventi ed iniziative di sensibilizzazione, affinché non si ripetano mai più simili atti di viltà”. Il prof. Carmelo Damiano Salpietro, relatore della ragazza, ha tracciato un ricordo di alcuni momenti del percorso di studi della studentessa : “La cosa che più ricordo di Lorena era il suo entusiasmo per ciò che stava facendo. Quando è stata accolta in reparto ha subito simpatizzato con i colleghi e con i pazienti, soprattutto quelli più piccoli. Ricordo con piacere il ventennale di un convegno durante il quale ha fatto da speaker ed ha presentato i relatori. A Natale mi fece recapitare un biglietto d’auguri in cui mi svelò il suo più grande sogno, cioè, diventare pediatra. Sono sicuro che lo avrebbe realizzato e sarebbe stata bravissima, preparata e competente, come lo è stata durante le ricerche per la sua tesi”.