Lotta all'erosione, a Santa Teresa via nel 2025: chiesti sei mesi di tempo alla Regione
di Andrea Rifatto | 04/08/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/08/2024 | ATTUALITÀ
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L'incontro in municipio a Santa Teresa
Tanti adempimenti da svolgere e poco tempo a disposizione. Come era ipotizzabile, è stata inviata alla Regione siciliana una richiesta di sospensione dei termini per la procedura di valutazione di impatto ambientale dei lavori di protezione del litorale in erosione di Santa Teresa di Riva, nell’ambito del Provvedimento autorizzatorio unico regionale che dovrà essere rilasciato dalla Commissione tecnica specialistica dell’Assessorato Territorio e Ambiente. Nei mesi scorsi la Cts ha stilato un parere istruttorio intermedio rilevando 13 criticità nel progetto, finanziato dalla Regione con 10,6 milioni di euro, chiedendo al Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico approfondimenti e integrazioni. Le risposte dovevano arrivare entro fine luglio, ma il 29 luglio la società “Consorzio Ciro Menotti” di Ravenna, appaltatrice delle opere per 5,8 milioni di euro, ha chiesto al Dipartimento Ambiente e al Commissario di governo la sospensione dei termini per 180 giorni per integrare la documentazione, richiesta formalizzata lo stesso giorno alla Regione anche dal responsabile unico del procedimento, il geometra Francesco Pagano dell’Ufficio tecnico comunale. L’istanza dell’appaltatore è motivata dalla necessità "di condurre approfondimenti tecnici al fine di garantire la completezza e l’accuratezza della documentazione integrativa richiesta ed in particolare relativamente ad approfondimenti in ordine alla caratterizzazione fisica-chimica e microbiologica, piano di prevenzione e intervento nel caso di sversamenti, studio specifico della cantierizzazione, piano di coordinamento del traffico, individuazione dei siti di conferimento e Piano di monitoraggio ambientale". Dunque l’apertura del cantiere slitta ulteriormente e i lavori potrebbero partire all’inizio del 2025. La Commissione tecnica specialistica ha sollevato dubbi su diversi aspetti, a partire dalle operazioni di scavo in mare per la posa dei massi dei pennelli fino alla caratterizzazione fisica, chimica e microbiologica dei sedimenti del torrente Savoca, ma altre criticità sono legate alle fasi di cantiere ed è stato chiesto, tra l’altro, di indicare le aree di deposito dei materiali e redigere un piano di coordinamento del traffico legato all'attività di cantiere e un’analisi dei flussi viari in modo da concentrare le operazioni logistiche dei mezzi durante le ore e i giorni meno trafficati, ed eventualmente sospenderle nei mesi estivi. Proprio su questo punto si è tenuto un incontro in municipio a Santa Teresa di Riva con il sindaco Danilo Lo Giudice, il collega di Furci Siculo Matteo Francilia, tecnici comunali e impresa, per valutare soluzioni alternative al transito sul lungomare furcese dei camion provenienti dallo svincolo autostradale di Roccalumera e diretti al cantiere: tra le ipotesi quella di far collocare i massi in prossimità del torrente Pagliara (tra Furci Siculo e Roccalumera) e da lì con un motopontone trasportarli via mare sulla spiaggia di Santa Teresa di Riva, evitando così ulteriori transiti di mezzi pesanti in aggiunta a quelli del raddoppio ferroviario. Il sindaco di Roccalumera Giuseppe Lombardo, è intervenuto telefonicamente facendo presenti le criticità che già coinvolgono in termini di trasporti la zona adiacente il casello autostradale.