L’ultimo gesto di altruismo di un poliziotto: dona gli organi e salva cinque vite
di Redazione | 17/01/2020 | ATTUALITÀ
di Redazione | 17/01/2020 | ATTUALITÀ
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Terza donazione al Policlinico da inizio anno
L’ultimo gesto di altruismo lo ha compiuto dopo aver lasciato il mondo terreno, così come sempre generoso è stato durante tutta la sua esistenza. Grazie a lui, adesso, cinque persone potranno continuare a vivere. Un assistente capo della Polizia di Stato residente nella zona jonica messinese ha infatti donato i propri organi al Policlinico universitario “Gaetano Martino” di Messina, che ieri ha portato a termine la terza donazione in tre settimane dall’inizio dell’anno. L’uomo si è spento mercoledì in seguito ad un ictus che ha colpito all’età di 49 anni (ne avrebbe compiuti 50 fra qualche giorno) e subito dopo i familiari hanno raccontato che il loro congiunto si era più volte espresso a favore della donazione. Al momento di rinnovare la carta di identità, inoltre, avrebbe voluto inserire il consenso sul nuovo documento. Anche i colleghi, vicini a lui fino all’ultimo, hanno testimoniato la sua grandissima generosità e l’altruismo che ne ha caratterizzato il percorso di vita. E così dopo il decesso la macchina organizzativa del Policlinico si è immediatamente messa in moto e sono stati espiantati il cuore, trapiantato a Padova; il fegato, prelevato dall’equipe dell’Ismett di Palermo; i reni, inviati al Policlinico di Catania e a Genova e le cornee, trasferite alla Banca degli Occhi di Mestre. “Nonostante il grande dolore la famiglia ha immediatamente ricordato le volontà del congiunto e non ha esitato a dare il consenso – commenta il dottor Antonino Levita, direttore sanitario del Policlinico di Messina – i parenti hanno voluto ringraziare tutto il personale dell’Azienda per quanto fatto e non posso che esprimere il mio personale riconoscimento al lavoro di tutto il personale, guidato dal dottor Francesco Puliatti, coordinatore della Donazione e Trapianto d' Organi e Tessuti del Policlinico. Un grazie particolare, poi, alla collega Stefania Torrasi, psicoterapeuta, che ha assistito i familiari nei momenti più delicati della procedura” Nonostante il 2020 sia iniziato da pochi giorni – aggiunge Levita – i numeri degli espianti stanno già diventando rilevanti, segno che con l’aiuto di tutti, dagli enti, alle associazioni, ai mass media, stiamo lavorando verso la giusta direzione: l’accrescimento di una cultura fondamentale qual è quella della donazione. Va aggiunto che, oltre ai casi finora resi noti, nei giorni scorsi si è registrata anche una quarta donazione, ma in questo caso il prelievo (per il quale i parenti avevano espresso il consenso) non è stato effettuato, per questioni cliniche inerenti la sicurezza dei riceventi. Per noi – conclude il diretto sanitario – la conferma di come i controlli funzionino e di come i protocolli seguiti siano sicuri”.