Venerdì 24 Gennaio 2025
La somma urgenza potrebbe non bastare. Rischio peggioramento con il transito dei camion


Lungomare Santa Teresa, danni per un totale di 4 milioni: ecco come si dovrà intervenire

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Cedimento e crollo dello sbalzo creato su pali

Servono 4 milioni di euro per riparare tutti i danni subiti dal lungomare di Santa Teresa di Riva durante la mareggiata di una settimana fa. Lo ha messo nero su bianco l’Amministrazione comunale, che mercoledì ha deliberato in giunta la richiesta alla Regione della dichiarazione dello stato di emergenza per il maltempo del 16 e 17 gennaio. Ieri è arrivata una prima risposta, visto che il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e il dirigente generale della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, è stato designato commissario delegato con l’incarico di provvedere al censimento dei danni, alla redazione del piano degli interventi per la riparazione degli stessi e per il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi, nonché per la realizzazione delle azioni di somma urgenza per ripristinare e rendere sicuro il lungomare santateresino. Nella relazione tecnica stilata dall’ingegnere Onofrio Crisafulli dell’Ufficio tecnico comunale viene specificato che servono 3 milioni di euro per il ripristino del tratto di lungomare crollato a Barracca per una lunghezza di 150 metri, 600mila euro per la sistemazione delle rampe di accesso alla spiaggia e 400mila euro per la sistemazione di una piazzetta a Bucalo e la pulitura della sede stradale e della condotta fognaria. Serve intanto un intervento in somma urgenza, per i quale la Regione ha promesso uno stanziamento di 500mila euro tramite la Protezione civile, importo che però secondo i calcoli del Comune non sarebbe sufficiente: “Per evitare l’aggravarsi dei danni, con inevitabile e progressivo ampliamento del cedimento esistente - scrive l'ingegnere Crisafulli - si dovrà intervenire con la massima urgenza, mettendo in sicurezza la sede stradale e la limitrofa rete fognante, con una spesa presuntiva di un milione di euro per la demolizione del muro esistente e della sovrastruttura (pista ciclabile e marciapiede), al fine di ‘scaricare’ il cordolo di collegamento ed i relativi pali; il posizionamento di una palancola in acciaio (parete verticale continua), alle spalle degli attuali pali, e il riempimento parziale del tratto interessato per garantire il transito veicolare in condizioni di sicurezza; il riposizionamento dei sottoservizi e il riempimento con sabbia e misto granulometrico cementato”.

L’Amministrazione comunale ha evidenziato come i danni siano ingenti e non fronteggiabili con mezzi ordinari e finanziari a disposizione del Comune e che l’urgenza sia stata accertata anche dai Vigili del Fuoco, che nella loro relazione dopo il sopralluogo di domenica scorsa evidenziano che “considerato che il tratto di lungomare in questione risulterebbe potenzialmente interessato da transito di mezzi d'opera di trascurabile portata, impegnati nel trasporto dei materiali provenienti dagli scavi dei vicini cantieri per la realizzazione delle gallerie ferroviarie Rfi per il raddoppio del binario sulla tratta Me-Ct, non si esclude che con la costante percorrenza dei predetti mezzi pesanti, unitamente alle sollecitazioni e vibrazioni prodotte, possa accentuarsi l'indebolimento e conseguente cedimento della struttura di supporto dell’unica corsia di via Giovanni Falcone ancora integra”. Dunque per il Comando provinciale “si rende necessario e urgente che chi di dovere faccia eseguire sotto la guida di personale tecnico qualificato e responsabile ogni accurata verifica, nonché i lavori di protezione, messa in sicurezza e ripristino che il caso richiede”.

Più informazioni: crollo lungomare santa teresa  


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