Giovedì 21 Novembre 2024
Seduta richiesta da due consiglieri per le continue segnalazioni e rimostranze


Mandanici, i dissidi tra fedeli e parroco sbarcano in Consiglio: "Il vescovo ci ascolti"

di Andrea Rifatto | 10/02/2023 | ATTUALITÀ

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Il parroco Felice Maggio

Sembrava tornato il sereno tra la popolazione di Mandanici e il suo sacerdote, ma a quanto pare continuano a regnare delle incomprensioni. Lunedì prossimo il Consiglio comunale discuterà anche un punto denominato “questione relativa al parroco don Felice Maggio”, inserito all’ordine del giorno su richiesta delle consigliere di maggioranza Erika Arizzi e Maria Rosaria Urso. “Sono giunte diverse segnalazioni a noi e ad altri consiglieri in merito ad alcuni comportamenti del parroco che hanno determinato un allontanamento dei fedeli dalla chiesa - scrivono le due - tra cui l'impossibilità di fruire delle chiese in orari non coincidenti con le celebrazioni eucaristiche”. Già in passato - viene ricordato - un comitato spontaneo di cittadini ha condotto una raccolta firme per interloquire con il vescovo ed esporgli i disagi lamentati, oltre che per chiedere la rimozione di padre Maggio, ma “a seguito dei due incontri intercorsi con il vescovo, al quale hanno partecipato il sindaco, il presidente del Consiglio comunale e l'assessore Giovanni Ciatto, di fatto non è stato dato alcun riscontro e la situazione permane invariata, tanto che le segnalazioni e le rimostranze dei cittadini continuano ad arrivare incessantemente”. L’obiettivo, adesso, è quello di “farsi portavoce di gran parte della cittadinanza” ponendo la questione al Consiglio per valutare “un’azione condivisa che possa far si che le istanze della popolazione vengano ascoltate e si possa intercedere con gli organi religiosi, anche attraverso una nuova raccolta firme e la richiesta di una nuova audizione dal vescovo”. 

La presidente Anna Misiti ha convocato la seduta ritenendo doveroso iscrivere la trattazione dell’argomento e allo stesso tempo ha inviato una lettera all’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, che un anno fa ha festeggiato proprio a Mandanici il suo quinto anniversario di episcopato, precisando che “il Consiglio è organo di indirizzo politico-amministrativo di tutta l’attività dell’Ente e a mio parere tale argomento esula dalle sue competenze”, invitando l’arcivescovo a partecipare alla seduta, a delegare persona di sua fiducia o ad inviare eventuali dichiarazioni, ritenendo che la questione sia abbastanza delicata. Misiti ha inoltre inviato a monsignor Accolla la relazione delle consigliere contenente i motivi di richiesta della convocazione.

L'Arcidiocesi di Messina ha risposto alla presidente del Consiglio, ringraziandola per averla informata del tema posto all'ordine del giorno della seduta di lunedì 13, "condividendo il parere che l'argomento esuli dalle competenze del Consiglio stesso - scrive il direttore del'Ufficio Amministrativo - don Antonio Alfieri - ricordando, a tal riguardo che i Patti Lateranensi e la stessa Carta Costituzionale prevedono che 'lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. Si rappresenta - ha aggiunto il sacerdote - che è cura di questo ente ecclesiastico e di sua eccellenza l'arcivescovo, sussistendone i presupposti prescritti dal proprio ordinamento giuridico, compiere ogni valutazione e determinazione".


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