Mare sporco, spunta l'idea del battello per pulire l'acqua. Ma venne già bocciata nel 2015
di Andrea Rifatto | 17/09/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/09/2020 | ATTUALITÀ
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L'incontro alla Città metropolitana
Dalla Regione alla Città metropolitana, cambiano i tavoli ma resta il problema del mare inquinato lungo la costa jonica. E qualche soluzione prospettata non risolverà le criticità, perchè molto probabilmente non sarà attuabile. La questione, dopo l’incontro di giovedì all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, è stata discussa a Palazzo dei Leoni, dove il sindaco metropolitano Cateno De Luca ha convocato i colleghi dei 12 comuni tra Giardini e Scaletta, il presidente del Consorzio Rete Fognante di Taormina e il presidente dell’Amam, accogliendo una richiesta giunta dal sindaco di Santa Teresa, Danilo Lo Giudice. All’invito, oltre Lo Giudice, hanno risposto i primi cittadini Giovanni Foti (Sant’Alessio), Matteo Francilia (Furci) in rappresentanza anche di Roccalumera, Piero Briguglio (Nizza), Gianfranco Moschella (Scaletta), il vicesindaco di Alì Terme Nino Melato e il presidente dell’Amam, Salvo Puccio. Al centro del dibattito le scie di reflui fognari e rifiuti che hanno solcato per tutta l’estate la costa, la cui provenienza rimane sconosciuta: “Un’annosa questione che ogni anno puntualmente si ripropone in coincidenza dell’inizio della stagione balneare per poi essere dimenticata fino all’anno successivo” ha ammesso De Luca. Anche qui, come a Palermo, è stato ribadito un punto fermo: “Si è appurato in maniera chiara che i depuratori possono incidere per il 5-10% ma non sono la causa della tragica situazione che si è verificata questa estate - spiega il sindaco Briguglio - con la presenza di rifiuti solidi in mare che provengono da discariche abusive nei torrenti e da altri siti. Nel Catanese, inoltre, vi sono comuni già sotto procedura di infrazione europea per gli scarichi fognari in mare e alcuni grossi centri non hanno neanche i depuratori. Adesso si procederà a verificare lo stato degli impianti e per quello di Nizza la Regione sta velocizzando le procedure per appaltare i lavori di ammodernamento, nel frattempo abbiamo affidato la sostituzione della condotta di scarico in mare lesionata”. Dunque ricognizione della situazione esistente dei depuratori ma non solo: “Ogni sindaco verificherà la presenza di rifiuti abbandonati nei pressi di corsi d’acqua e della stessa battigia - ha evidenziato De Luca - per provvedere immediatamente alla bonifica e allo smaltimento. Inoltre, al fine di attuare immediatamente azioni volte alla pulizia e filtrazione delle acque di mare, attiverò a stretto giro un servizio di raccolta dei rifiuti galleggianti(solidi e liquidi) mediante l’utilizzo di un battello tipo ‘Pelikan’”. Si tratta di imbarcazioni che ripuliscono il mare da spazzatura e sostanze oleose, ma che già nel 2015, a seguito di un incontro sulla stessa problematica, la Guardia costiera evidenziò non fossero utilizzabili nelle ore di balneazione (9-19) in quanto mezzi a motore. Dunque si rischia di perdere tempo. “Un’imbarcazione già utilizzata in altre località balneari e ci auguriamo che la Regione possa intervenire anche economicamente per poter sostenere questa ipotesi - dice invece Lo Giudice - condivisa da tutti i sindaci presenti”. Più che spazzare il mare, bisognerà comunque concentrarsi a cercare le fonti di inquinamento.