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Medaglia di bronzo al Vinitaly per il Rosè Etna Doc di Al-Cantàra
03/04/2014 | ATTUALITÀ
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L’Etna Patrimonio dell’Umanità "luogo del vino” ideale
Ha conquistato la medaglia di bronzo fra i rosè in gara ed è l’unico vino dell’Etna premiato a Verona fra le quasi 3mila etichette di tutto il mondo. Si tratta del nuovo Rosè Etna Doc “Amuri di Fimmina e Amuri di Matri” (anno 2013) dell’azienda Al-Cantàra di Randazzo (Ct) che ieri, a Verona, si è aggiudicato la medaglia di bronzo al prestigioso Concorso Enologico Internazionale del Vinitaly, salone dei vini e dei distillati (6-9 aprile). Tremila le etichette in gara, provenienti dalle cantine di tutto il mondo. E per il rosè Al-Cantàra, prodotto nei vigneti di Contrada Feudo S. Anastasia, sul versante nord-orientale del vulcano divenuto da un anno “Patrimonio dell’Umanità”, l’orgoglio di essere l’unico vino “made in Etna” che ha conquistato il podio fra decine di produttori siciliani dello stesso territorio. Al-Cantàra, con otto dei suoi vini – le cui etichette sono autentiche opere d’arte realizzate dall’illustratore Alfredo Guglielmino – sarà ospite dal 6 al 9 aprile della vetrina internazionale del Vinitaly di Verona negli spazi del padiglione Sicilia, settore Camera di Commercio di Catania/Etna. Azienda Al Cantàra http://www.al-cantara.it/ Numerosi i riconoscimenti conquistati in questi anni, fra cui:
Spiega Pucci Giuffrida, produttore di Al-Cantàra: “‘Amuri di Fimmina e Amuri di Matri’ è un rosé Doc dell’Etna, vinificato secondo il relativo disciplinare. Il colore scarico che richiama i petali di pesco in fiore, ne certifica l’autenticità di un vero nerello mascalese ma rimane peculiare alle caratteristiche dei cru in cui nasce. Questo vino è frutto dell’amore, della passione e della serietà con cui tutta la nostra squadra lavora in vigna, in cantina ed in azienda”. Determinante il contributo dell’enologo Salvo Rizzuto, trentacinquenne di Sciacca (Ag) con esperienze in Francia e nelle Langhe: “Con questo vino stiamo cercando di reinterpretare la tradizione etnea, l’unione del fuoco e del mare. Questo rosé è unico, concepito nel pieno rispetto e nella interpretazione del terroir come una cosa unica: la conservazione della tradizione”.
Proprio il territorio dell’Etna, in un sondaggio di Winenews, testata di settore, è stato indicato dalla stampa straniera del Vinitaly come l’area vitivinicola che rappresenta meglio l’appeal italiano dei luoghi del vino. Spiega Kerin O’Keefe (responsabile Italia del magazine Wine Enthusiast): “L’elemento natura, il vulcano fumante, le viti ad alberello e il suolo nero: tutto è mozzafiato e i vini sono favolosi”. Al secondo e terzo posto sono Toscana (Montalcino) e Piemonte (Langhe).
Nasce nel 2005, in Contrada Feudo S. Anastasia a Randazzo (Ct) su un terreno vulcanico a 650 metri (s.l.m.), dalla felice intuizione che “un buon vino è poesia, e per farlo ci vuole arte”. Tutti i vini e l’extravergine d’oliva della produzione di Al-Cantàra, infatti, sono intitolati a poesie e sonetti di poeti siciliani tra cui Nino Martoglio, Micio Tempio, Giovanni Meli ed altri mentre tutte le etichette sono opere originali dell’illustratore Alfredo Guglielmino.
Fra gli impegni del proprietario, Pucci Giuffrida, la promozione della letteratura siciliana, la cura dell’ambiente e del paesaggio etneo – nella sua tenuta figurano antiche torrette e pietraie – e l’applicazione dei tradizionali metodi di coltivazione della vite.