Mercati, cittadini e Comuni divisi su aperture e stop. Non mancano le falle nei controlli
di Andrea Rifatto | 17/11/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/11/2020 | ATTUALITÀ
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Incroci a distanza ravvicinata a S. Teresa
Da una lato l’esigenza di proteggere la salute dei cittadini ed evitare la diffusione del contagio, dall’altra la necessità di garantire il sostentamento economico ad una categoria che dall’inizio della pandemia è costretta a districarsi tra decreti e protocolli pur di poter lavorare. Lo svolgimento dei mercati cittadini continua a far discutere dopo le ultime restrizioni imposte dal Governo, che però non hanno colpito indistintamente tutte le iniziative commerciali dando modo ai venditori ambulanti di poter continuare ad operare. Come chiarito dal Ministero dell’Interno, infatti, i mercati all’aperto su aree delimitate, dedicate al posteggio degli ambulanti o degli stalli mobili di vendita, possono rimanere aperti. Nella zona jonica, però, non tutti i comuni hanno deciso di lasciarli attivi, soprattutto alla luce della seconda ondata della pandemia che sta colpendo anche il comprensorio, e le amministrazioni locali si muovono quindi in ordine sparso. A Limina e Antillo i sindaci hanno deciso di sospendere i mercati mensili, visti i contagi che si stanno registrando nelle ultime settimane, ritenendo che non sia possibile garantire il distanziamento sociale tra gli operatori economici e fra quest’ultimi e i cittadini-avventori e stabilendo di salvaguardare innanzitutto la salute dei cittadini, evitando la circolazione e l’arrivo di persone anche da fuori comune. A Santa Teresa di Riva, Roccalumera e Nizza di Sicilia, invece, dove le aree di vendita sono ben più estese, l’attività mercatale prosegue regolarmente, con l’applicazione dei protocolli anti-Covid introdotti già da diversi mesi: all’ingresso viene misurata la temperatura corporea ai clienti, vige l’obbligo di indossare la mascherina e igienizzare le mani, i percorsi sono stati differenziati per evitare assembramenti e le organizzazioni che riuniscono gli operatori mercatali si sono organizzate per garantire anche la presenza di personale addetto al controllo, come steward e hostess anti-assembramento. Mercoledì scorso siamo stati al mercato di Santa Teresa, notando qualche falla nei controlli: ad esempio siamo entrati dall’uscita (foto sopra), dove quindi non viene misurata la temperatura, senza che nessuno ci abbia fermato: all’interno abbiamo notato come non tutti indossassero la mascherina oppure la tenessero abbassata; inoltre le indicazioni sui percorsi non sempre vengono rispettate e capita spesso che più persone si incrocino a distanza ravvicinata nello stesso punto. I cittadini, in ogni caso, si dividono e diversi ritengono come sia il caso di sospendere tutti i mercati, considerato anche che gli ambulanti arrivano da altri comuni e potrebbero essere potenziali diffusori del virus: “Tutto ciò favorisce l'innalzamento dei contagi”, commenta Francesca, mentre secondo Rita “all’aperto con mascherina e distanziamento il virus ha meno carica virale”; “Il tutto sta a chi decide di andarci, non è obbligatorio - commenta Giovanna - sta a ciascuno di noi decidere se vale la pena accedere in un assembramento certo o no”.