Giovedì 31 Ottobre 2024
Avvisi di accertamento per il mancato pagamento dell'Iva. Presentati i ricorsi


Metanizzazione, l'Agenzia delle Entrate chiede altri 2 milioni di euro a tre Comuni jonici

di Andrea Rifatto | 25/01/2021 | ATTUALITÀ

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Lavori di metanizzazione nel 2014 a Roccalumera

Dopo Santa Teresa di Riva non stanno risparmiando gli altri centri jonici le “mazzate” inviate dall’Agenzia delle Entrate di Messina per il mancato pagamento dell’Iva sui lavori di metanizzazione, finiti al centro di un contenzioso che vede coinvolti tutti i 12 comuni del Bacino Sicilia Jonico-Peloritano che hanno partecipato all’operazione gestita dalla società Fin Consorzio. Le ultime “pesanti” buste sono arrivate nei municipi di Furci, Roccalumera e Nizza, enti ai quali l’Erario chiede in totale il pagamento di quasi due milioni di euro, esattamente 1 milione 838.614 euro per l’anno 2016. A Furci è stato recapitato un avviso da 467mila 406 euro, importo ridotto della metà rispetto a quanto previsto nell’invito a comparire giunto in precedenza: il Comune ha infatti ha presentato una memoria difensiva contestando alcuni rilievi del Fisco, che ha proceduto all’esame delle eccezioni da parte del legale incaricato dall’Ente, l’avvocato Gianfilippo Ceccio di Messina, ribadendo quanto chiesto in partenza ma escludendo la rideterminazione dell’aliquota Iva per le quote contributo e gli oneri di discarica. In conclusione è stata quindi formulata una proposta di adesione con la quale veniva rideterminata l’imposta da 943.873 euro a 467.406 euro, ma l’Amministrazione retta dal sindaco Matteo Francilia ha ritenuto comunque di presentare ricorso contro l‘avviso di accertamento, confermando l’incarico all’avv. Ceccio per una spesa di 9.613 euro. A Roccalumera è stato notificato un avviso di accertamento per un importo di 486mila 964 euro e la Giunta, guidata dal sindaco Gaetano Argiroffi, ha ritenuto sia palesemente infondato, “in quanto trae origine da un errore di interpretazione sui documenti contabili trasmessi dal Comune alla Regione relativi al pagamento a favore della FinConsorzio”. Secondo l’Amministrazione “il Comune non ha mai incamerato i finanziamenti comunitari per cui non essere individuato quale soggetto passivo Iva” e quindi è stato ritenuto opportuno ricorrere alla Commissione tributaria provinciale, dando incarico all’avvocato Emiliano Covino di Roma di opporsi all’avviso dell’Agenzia delle Entrate. Accolte solo parzialmente anche a Nizza le memorie difensive presentate dall’avvocato Ceccio per conto del Comune, che è riuscito a far escludere la rideterminazione dell’aliquota Iva per le quote contributo e gli oneri di discarica ma non a far annullare l'intero avviso, notificato in municipio per l'importo di 884mila 244 euro: l’Amministrazione si è quindi costituita in giudizio assegnando altri 9mila 813 euro per l’incarico legale. La Fin Consorzio riteneva inizialmente che i lavori di metanizzazione fossero esclusi dal pagamento dell’Iva ma dopo aver chiesto un parere all’Agenzia delle Entrate di Roma, che invece ha sostenuto l’opposto, ha addebitato l’imposta nelle fatture inviate ai Comuni, che però le hanno rifiutate, finendo adesso “imputati” davanti l’Agenzia delle Entrate.


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