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Metano, tagliati altri 500mila euro di finanziamenti a Scaletta e Casalvecchio
di Andrea Rifatto | 27/12/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/12/2017 | ATTUALITÀ
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Le forbici dell’Assessorato regionale dell’Energia continuano a tagliare i finanziamenti concessi nel 2014 ai dodici dei quindici Comuni del Bacino “Sicilia Jonico-Peloritano”, costituitosi per la realizzazione della rete del gas metano nel comprensorio tra Scaletta Zanclea e Sant’Alessio Siculo. Gli ultimi due decreti firmati dal dirigente generale del Dipartimento dell’Energia, Domenico Armenio, riguardano Scaletta Zanclea e Casalvecchio Siculo. Finora, a causa delle irregolarità riscontrate dalla Regione e dalla Commissione europea nell’affidamento dell’appalto per la realizzazione dell’opera, finanziata con 54 milioni di risorse del Po-Fesr Sicilia 2007/2013, sono stati decurtati del 5% i contributi concessi ai singoli Comuni, per un totale di sanzioni pari a un milione 936mila euro, così suddivisi: Fiumedinisi (208mila euro), S. Teresa di Riva (250mila), Roccalumera (250mila), Alì Terme (246mila), Furci Siculo (235mila), Sant’Alessio Siculo (215mila), Nizza di Sicilia (197mila), Pagliara (186mila), Itala (149mila). Adesso la “sforbiciata” interessa Scaletta e Casalvecchio per l’importo di 250mila euro ciascuno, avendo entrambi ottenuto finanziamenti per 5 milioni di euro. Il totale dei contributi revocati sale così a 2 milioni 436mila euro ma manca ancora il provvedimento che riguarda il Comune di Savoca, che probabilmente arriverà nei prossimi giorni, per altri 250mila euro, visto che il borgo collinare ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni per un progetto da 9,4. Le contestazioni mosse dall’Assessorato sono identiche a quelle già messe nere su bianco nei precedenti decreti, ossia aver qualificato la concessione firmata con l’impresa FinConsorzio come appalto di servizio e poi come concessione di servizio pubblico anziché come concessione di costruzione e gestione e la mancata trasmissione da parte del Comune di Fiumedinisi, capofila del Bacino, della documentazione inerente Durc, certificati di carichi pendenti e casellario giudiziario delle imprese consorziate. Scaletta, che nel giugno 2015 ha dichiarato il dissesto finanziario e vive una situazione economico-finanziaria difficile, dovrà restituire la somma di 154mila 232 euro, a valere sulle risorse del Po Fesr 2007/2013 e già decertificata dalla Commissione europea, entro 30 giorni dalla notifica del decreto, mentre con successivo provvedimento la Regione procederà al disimpegno di altri 95mila 747 euro stanziati sul capitolo dei contributi agli investimenti delle amministrazioni locali. Casalvecchio dovrà restituire 70mila 106 euro (risorse Po Fesr già decertificate), e con successivo decreto subirà il disimpegno di altri 179mila 893 euro. I dodici Comuni del Bacino “Sicilia Jonico-Peloritano che hanno subito i tagli ai contributi sono decisi a dare battaglia contro la Regione e si rivolgeranno al Tar presentando ricorso per chiedere l’annullamento dei decreti.