Miglioramento qualità dell’aria, 8 milioni di euro a Palermo, Catania e Messina
di Andrea Rifatto | 17/09/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/09/2014 | ATTUALITÀ
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Fondi stanziati dal ministero dell'Ambiente
Gli agglomerati urbani di Palermo, Catania e Messina, a causa del notevole traffico urbano, continuano a registrare il superamento dei valori limite degli inquinanti emessi dai veicoli, sia privati che pubblici. Il dato emerge dal monitoraggio sistematico della qualità dell’aria operato dal ministero dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, che ha rilevato come nei tre capoluoghi siciliani oggetto di indagine influisca sullo stato di salute dell’aria anche la vetustà del parco mezzi adibiti al trasporto pubblico urbano. La Regione siciliana, per avviare una serie di misure atte a ridurre l’emissione di inquinanti in atmosfera all’interno delle città, ha predisposto un Progetto di razionalizzazione del monitoraggio della qualità dell’aria, con un relativo programma di valutazione, giudicato valido dal ministero, che già nel 2011 ha istituito un programma di finanziamenti volto a promuovere il miglioramento della qualità dell’aria. Alla Sicilia sono state destinate risorse pari a 7.981.515,42 euro, finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria attraverso il potenziamento e l’ammodernamento del trasporto pubblico locale. Gli assessorati regionali del Territorio e dell’Ambiente e delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti hanno così provveduto a ripartire le somme in relazione alla popolazione residente negli agglomerati urbani di Palermo, Catania e Messina. Al capoluogo di regione, la cui popolazione è stata calcolata in 811.121 abitanti, vanno 4.174.533,30 euro; segue Catania, che riceve 2.558.910,82 euro a fronte di 497.202 abitanti; Messina, con 242.503 residenti, ottiene invece dalla Regione 1.248.071,30 euro. Le risorse finanziarie dovranno essere destinate al trasporto pubblico locale ed utilizzate l’acquisto di veicoli di categoria M1, M2 ed M3, aventi classe di omologazione Euro VI o EEV o ad alimentazione esclusivamente elettrica; l’acquisto di veicoli di categoria M1, M2 ed M3, aventi classe di omologazione Euro V destinati al trasporto pubblico locale con la radiazione di un egual numero di veicoli di categoria M2 o M3, aventi classe di omologazione Euro II o inferiore; l’acquisto di veicoli destinati al trasporto pubblico locale su vie tranviarie, metropolitane e filoviarie. Il Dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti avrà il compito di sollevitare le amministrazioni comunali ricadenti nei territori delle tre città affinché richiedano l’erogazione dei contributi laddove abbiano già proceduto all’acquisto di mezzi con le caratteristiche indicate, o perché avviino le procedure di gara ad evidenza pubblica necessarie per l’acquisizione dei beni. Lo stesso dipartimento regionale vigilerà poi sull’espletamento delle procedure di acquisizione da parte delle amministrazioni pubbliche interessate.