“Musica per la Palestina”, a Santa Teresa concerto per dire stop al genocidio a Gaza
di Redazione | 29/03/2025 | ATTUALITÀ
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In occasione della Giornata internazionale della Terra Palestinese
Il Comitato per il sostegno al popolo palestinese della riviera jonica messinese, attivo da gennaio 2023, in occasione della Giornata internazionale della Terra Palestinese, organizza domenica 30 marzo, alle ore 17, al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva (Villa Crisafulli-Ragno) l’evento “Musica per la Palestina”, con la partecipazione di Maurii, Mimì Sterrantino e molti altri artisti della zona. L’evento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Santa Teresa di Riva. Contemporaneamente, in moltissime città, in Italia e nel mondo, si svolgeranno manifestazioni e cortei: in Sicilia sono previsti cortei a Catania e a Palermo, mentre a Messina si è svolto un presidio venerdì 28 marzo. “Sapere che c’è questa connessione ci dà forza e speranza - spiegano gli organizzatori - portare questo messaggio alla platea più ampia possibile è il nostro obiettivo. Abbiamo scelto di farlo con la musica perché la musica è uno strumento potente di aggregazione e perché, simbolicamente, può scalfire il silenzio letale e colpevole che avvolge il genocidio che si sta compiendo a Gaza!” Ogni anno il 30 marzo, si celebra la giornata della Terra Palestinese, una giornata di azione unitaria che unisce i palestinesi e le persone di tutto il mondo in solidarietà con la Palestina. In questo preciso momento storico, questa ricorrenza assume un significato ancora più marcato. Dal 7 ottobre 2023 a oggi 540 giorni di massacro a Gaza, 51.000 vittime palestinesi, di cui 20.000 bambini: i numeri sono incompleti in quanto diverse decine di migliaia di cadaveri sono ancora sotto le macerie; l’80% delle infrastrutture civili, danneggiato o distrutto; tutti gli ospedali di Gaza colpiti e nessuno è pienamente funzionante. Carestia, malnutrizione e numerose altre malattie hanno trovato spazio acuendo il disastro umanitario imperante. Un genocidio in diretta TV nell’indifferenza internazionale. Indifferenza che diventa complicità. La tregua che durava dal 19 gennaio ha dimostrato, come temevamo, tutta la sua fragilità e il 17 marzo Israele ha ripreso i bombardamenti sulla Striscia di Gaza uccidendo quasi 1.000 persone. Diventa sempre più difficile, per le organizzazioni umanitarie, soccorrere gli sfollati, i cui bisogni aumentano di giorno in giorno. Una vera catastrofe umanitaria.
Il Comitato della riviera jonica, in connessione con gli altri comitati siciliani, chiede il cessate il fuoco permanente a Gaza e fine dell’occupazione; l’apertura dei valichi per gli aiuti umanitari; indagini indipendenti sui crimini di guerra nei tribunali internazionali; fine della colonizzazione e dell’apartheid in Cisgiordania e Gaza; diritto al ritorno dei profughi palestinesi (Risoluzione Onu 194); liberazione dei prigionieri, in particolare minorenni e detenuti amministrativi; elezioni libere e democratiche nei territori occupati; riconoscimento della resistenza palestinese come legittima; boicottaggio commerciale, militare, tecnologico e accademico delle istituzioni sioniste; stop agli accordi diplomatici con Israele e inizio di sanzioni; ritiro delle truppe italiane dal Medio Oriente e dal Mar Rosso; fine della complicità del governo Meloni con lo stato criminale sionista; smilitarizzazione della Sicilia, con la chiusura di basi militari come Sigonella e il Muos di Niscemi; stop ai piani di riarmo italiano ed europeo. “La pace non si prepara con il riarmo, ma allo stesso modo la pace non è solo il cessate il fuoco - evidenzia il Comitato - se non si rimuovono le cause della guerra dire che ‘vogliamo la pace’ diventa solo uno slogan. La pace è riuscire a immaginare un'umanità che cammina assieme senza differenze di genere, di etnia e di religione e si costruisce sui diritti di tutte e tutti, sull'uguaglianza, sulla libertà, sulla dignità che ora come ora sono negati ai palestinesi. Quello che occorre loro è una pace fondata sulla giustizia. E sotto occupazione non c’è né pace né giustizia”.