Nasce la "Taormina Social City", la prima partecipata è realtà: "È il modello giusto"
di Andrea Rifatto | 09/04/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/04/2025 | ATTUALITÀ
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l sindaco De Luca e il presidente del Consiglio Composto
Due ore e mezzo di discussione, poi il via libera dall’aula. Il Consiglio comunale di Taormina, con 10 voti favorevoli della maggioranza, 5 contrari e un astenuto (Maria Rita Sabato) in minoranza, approva ufficialmente la nascita dell’azienda speciale Taormina Social City, la prima partecipata voluta dal sindaco Cateno De Luca. Si occuperà di servizi sociali, come aiuto domestico, assistenza autonomia e comunicazione studenti disabili, educazione scolastica, scuolabus, asili nido, casa di riposo “Carlo Zuccaro”, colonie estive, Dopo di noi, impianti sportivi, verde pubblico e altre attività per i più deboli. Rispetto alla spesa attuale annua di 1.083.565 euro, di cui 608.156 euro esternalizzati, il piano prevede un risparmio di 106.581 euro annui. Al vertice un Consiglio di amministrazione con tre membri (di cui uno presidente), direttore generale e tre revisori dei conti, oltre al personale da assumere. «Inizia il nuovo corso - ha esordito De Luca - siamo usciti dal dissesto finanziario ma non da quello funzionale che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni, forse anche 30 per alcuni servizi. L’azienda speciale è il modello giusto e innovativo - ha detto per motivarne la costituzione - abbiamo fatto uno sforzo incredibile per uscire dal dissesto finanziario ed è emerso il grado di stress degli uffici, la macchina comunale è in difficoltà, non ce la fa più, c’è una situazione che non consente di andare avanti e so fin dove posso tirare la corda per non rischiare il cortocircuito, dal quale non si esce più. I servizi resi dall’ente sono qualitativamente buoni perchè le risorse umane fanno più di quello che dovrebbero e in questi 18 mesi il livello qualitativo generale è aumentato, ma vogliamo darne di nuovi - ha aggiunto il sindaco - la macchina amministrativa è rimasta quella precedente ma cambiando la testa politica è stato fatto quello che non era stato fatto in dieci anni. Il mio è un modello innovativo che può essere preso ad esempio da altri». Ad illustrare i compiti della Taormina Social City è intervenuta anche l’assessora ai Servizi sociali, Alessandra Cullurà, ricordando come l’Ufficio comunale lavori a fatica con due soli dipendenti, che manterranno la competenza su diverse attività. Critica l’opposizione: «Non metto in discussione i buoni fini ma ho parecchie remore sul concetto di partecipate - ha detto Marcello Passalacqua, capogruppo di “Impegno civico per Taormina” - discuto il metodo e contesto le modalità di costruzione e funzionamento. Le partecipate rappresentano uno dei cardini del fallimento del nostro Stato, sono soldi pubblici che vanno via. È una scelta di coscienza, sono pessimista ma pronto a ricredermi qualora i risultati siano positivi». Per Luca Manuli, capogruppo di “Rinascimento Taormina”, «la strada delle partecipate non è quella giusta, mancano tanti elementi di confronto e ci sono lacune nei documenti», così come il collega Nunzio Corvaia ha ribadito come questa azienda speciale non serva e non regga il paragone con Messina, città più complessa: «I Servizi sociali a Taormina funzionano benissimo - ha rimarcato - il dissesto funzionale non è in questo settore e migliorarlo non significa creare una partecipata. Roma ne ha dieci, Taormina ne avrebbe cinque, un paragone che non regge. Se la macchina amministrativa non ce la fa più è perchè il sindaco stressa i dipendenti, chiedendo tutto in tempi rapidi». Per il capogruppo di maggioranza, Claudio Giardina, «le partecipate erano nel programma elettorale condivido da tutta la maggioranza e sono un’opportunità che va sfruttata: il Consiglio comunale sarà il loro controllore».