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"Nessun taglio ai treni sullo Stretto". Ma i sindacati proclamano lo sciopero generale
di Redazione | 18/02/2015 | ATTUALITÀ
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Dopo la presentazione ai sindacati del piano di tagli previsto sui treni da e per la Sicilia a partire dal mese di giugno, è arrivata la retromarcia di Ferrovie dello Stato. Con una nota il Gruppo comunica che non è prevista “nessuna riduzione nell’offerta di trasporto ferroviario da e per la Sicilia: è quanto convenuto dall’amministratore delegato del Gruppo Fs Italiane, Michele Mario Elia, e dall’assessore ai Trasporti della Regione Siciliana, Giovanni Pizzo, durante l’incontro avvenuto oggi a Roma”. Nel comunicato non c’è però solo la smentita sui tagli: “L’ad Elia e l’assessore Pizzo – si legge – giunto ieri nella Capitale in treno per discutere con i vertici di Fs della questione dei collegamenti ferroviari con l’isola, hanno inoltre concordato di avviare ogni possibile azione di miglioramento per ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza delle tratte interne e dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia”. La Sicilia ottiene così un impegno di rafforzamento sulla linea ferroviaria. “Siamo soddisfatti del risultato raggiunto, anche grazie alla dura opposizione dell’Anci Sicilia, durante l’incontro svoltosi a Roma tra l’assessore Pizzo e il ministro Lupi che scongiura il taglio previsto per giugno dei treni a lunga percorrenza e delle navi traghetto sullo Stretto”. È il commento di Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, che aggiunge: “La decisione di avviare ogni possibile azione di miglioramento per ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza delle tratte interne e dei treni a lunga distanza da e per la Sicilia, per la nostra regione significa allontanare il pericolo di un isolamento che penalizzerebbe ulteriormente l’economia dell’Isola. Per continuare a mantenere alta l’attenzione sul sistema degli enti locali – ha concluso Orlando – il prossimo 25 febbraio a Messina, si riunirà il Consiglio regionale dell’AnciSicilia per affrontare il problema dei tagli nella sua complessità”. I sindacati hanno comunque deciso di proclamare lo sciopero generale per il prossimo 25 marzo, dalle 9 alle 17, “contro il tentativo del Gruppo Fsi di depotenziare, a partire dal cambio orario di giugno, il traghettamento sullo stretto di Messina, rimodulando il servizio e prevedendo l’attraversamento a piedi con mezzi navali veloci, con conseguente soppressione dei treni a lunga percorrenza diurni”. Per otto ore tutti i lavoratori delle Ferrovie in Sicilia, come annunciato dalle sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fast Ferrovie, Ugl Trasporti, incroceranno le braccia. “Solo l’attuale organizzazione del servizio ferroviario – ribadiscono i sindacati – garantisce la continuità territoriale dell’isola, e pertanto, la scomparsa e o la sostituzione della stessa con soluzioni, ancora non condivise con le parti sociali, che prevedano per l’utenza l’attraversamento dello Stretto da semplici pedoni, rappresenta, in modo inequivocabile, un ulteriore colpo allo sviluppo economico dell’isola, marginalizzando la stessa e incrementando il gap rispetto al resto del Paese in termini di infrastrutture e collegamenti ferroviari veloci”. “Dato che la richiesta avanzata al Governo regionale e nazionale, oltre che al Gruppo Fsi – concludono i sindacati – di istituire urgentemente un tavolo per un confronto legato sia all’ammodernamento della flotta navale e delle carrozze in composizione ai treni a lunga percorrenza, sia al rilancio del trasporto merci su rotaia con politiche regionali mirate, ad oggi è rimasta inevasa, procediamo con la prima azione di sciopero”.