"Nessuno ha pagato i nostri lavori per Expo per l’Unione dei Comuni Valli Joniche"
di Andrea Rifatto | 01/10/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/10/2016 | ATTUALITÀ
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Uno degli eventi organizzati dai comuni jonici
Expo 2015 ha chiuso da quasi un anno ma molti conti restano aperti. Anche nel comprensorio jonico, che ha partecipato dal 21 al 27 settembre 2015 all’Esposizione mondiale ospitata a Milano con uno spazio all'interno del cluster BioMediterraneo. Nel mare di applausi, infatti, c’è chi segnala di aver lavorato senza essere stato pagato. Il caso riguarda ditte, associazioni e artisti che hanno prestato la loro opera convinti che ci fosse alle spalle l’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani. La Giunta dell’Ente, presieduta allora dal sindaco di Pagliara, Domenico Prestipino, il 30 marzo 2015 stanziò 5mila euro “per garantire la presenza dell’Unione a Expo 2015 al fine di valorizzare e far conoscere i comuni aderenti, i prodotti tipici e le loro tradizioni culinarie”. Somme che il 15 settembre andarono all’associazione NonsoloCibus di Messina (3mila 500 euro, già liquidate) “per l’allestimento di un’area di promozione e degustazione” e al Consorzio autotrasportatori del Tirreno (427 euro) per il trasporto a Milano di merci e attrezzature. A disposizione rimanevano dunque poco più di mille euro. Altri eventi vennero organizzati dall’ex assessore al Turismo di Furci Siculo, Saverio Palato, che si prodigò a contattare ditte, associazioni e artisti per la realizzazione di materiale multimediale, esibizioni, spettacoli e altre prestazioni. Un totale di circa dieci soggetti che presentarono i loro preventivi all’Unione, per un ammontare complessivo che si aggirerebbe sui 15mila euro, certi che fossero state attivate tutte le regolari procedure di affidamento degli incarichi. Alcuni volarono anche ad Expo a proprie spese. Nei mesi scorsi, però, non ricevendo notizie in merito ai pagamenti, hanno scoperto che gli Uffici dell’Unione non avevano determinato alcun affidamento né impegno spesa e che quindi tutto era stato fatto senza il consenso dell’Ente. Alle richieste di pagamento, dietro presentazione di rimborsi spese o altra documentazione, dunque, si sono visti allargare la braccia. “In questa vicenda ci riteniamo parte lesa – commenta l’attuale presidente Fabio Di Cara – perché non abbiamo autorizzato nessuno a lavorare per conto dell’Unione e oggi non abbiamo modo di pagare queste somme, neanche come debiti fuori bilancio visto che non esiste alcun atto che giustifichi i lavori. Chi non è stato saldato dovrebbe rivalersi sul Comune di Furci e sull’ex assessore Palato, visto che ha operato come amministratore di quel centro senza che l’Unione gli abbia dato mandato”. L’ex presidente Prestipino ha dichiarato di non essersi occupato della vicenda e di non aver dato nessun assenso: “Con me non ha parlato nessuno, se ci sono responsabilità sono da suddividere sul piano morale”. Palato, di fatto “scaricato” dai vertici vecchi e nuovi dell’Unione Valli Joniche, ammette di aver agito in via informale contando però sui contributi da 500 euro ciascuno che dovevano arrivare anche da alcuni comuni tirrenici, come Terme Vigliatore e Monforte San Giorgio, che hanno partecipato alla spedizione, ma che l’Unione non ha mai ricevuto nonostante le somme siano state stanziate dalla rispettive giunte comunali. “Credo che le soluzioni si possano trovare – commenta adesso –: ho seguito l’evento certamente non a titolo personale ma per conto dell’Unione dei Comuni ma se ora vogliono fare polemiche facciano pure. Vorrei capire come verranno impiegate le somme che arriveranno da quei Comuni che hanno già deliberato: a mio avviso, se l’Ente non vorrà correre il rischio di farsi mettere in mora, dovranno essere utilizzate per pagare i creditori, le cui spettanze mi risulta ammontino complessivamente a 5mila euro. L’Unione e tutti i comuni da Letojanni e Nizza di Sicilia sono stati capofila di un progetto importante che ha avuto costi irrisori – conclude Palato –: se c’è la buona volontà si può risolvere tutto”.