Articoli correlati
Nizza di Sicilia. "Ad Agone ancora tracce di amianto"
di Gianluca Santisi | 13/03/2015 | ATTUALITÀ
di Gianluca Santisi | 13/03/2015 | ATTUALITÀ
3288 Lettori unici
Paolo Scalici e Carlo Gregorio
Il sito di contrada Agone a Nizza di Sicilia è finito nuovamente nel mirino del gruppo "Prendiamoci il futuro". Secondo il movimento, di cui fanno parte gli ex consiglieri comunali Carlo Gregorio, Paolo Scalici e Gabriella Bolena, nell'area in questione sono ancora presenti tracce di amianto. “Probabilmente il sindaco Giuseppe Di Tommaso - si legge in una nota - non si rende ancora conto della gravità della situazione nonostante abbia esercitato la professione di medico per lungo tempo. Le tracce di amianto sono ancora visibili a occhio nudo, proprio perché la bonifica dell'area non è stata eseguita a regola d'arte. Riteniamo che non si renda conto perché con sua ordinanza n. 10 del 5 marzo scorso ordinava la distruzione di una carcassa di un cane morto, rinvenuto nel territorio cittadino, e la distruzione mediante interramento da effettuarsi nell'area dell'ex tiro a volo di contrada Agone, cioè nell'area in questione, aggiungendo ‘a tutela della sanità pubblica’. Non crediamo che la sanità pubblica - prosegue il movimento "Prendiamoci il futuro" - si tuteli con l'interramento di una carcassa animale in un sito contaminato da agenti particolarmente dannosi alla salute. Riteniamo, invece, che smuovendo il suolo infetto le particelle di amianto creino ulteriori danni alla salute dei cittadini”.
Il sito di contrada Agone era stato sequestrato dai carabinieri di Roccalumera, mentre alcuni operai comunali erano intenti a scaricarvi rifiuti. Alla fine del 2013, la Giunta aveva stanziato 34mila e 650 euro per la bonifica dell'area e la rimozione dei rifiuti tossici rinvenuti. Ma gli interventi non avrebbero risolto il problema, tanto che “un'associazione locale - evidenzia “Prendiamoci il futuro” - che aveva richiesto la concessione dell'area per realizzarvi una pista per modelli di auto con motore a scoppio radiocomandati, venendo a conoscenza dello stato dei luoghi, ritirò la richiesta”.