Domenica 22 Dicembre 2024
La Regione aveva deciso la revoca dei fondi per il mancato utilizzo dell'edificio


Nizza, il Comune vince il ricorso al Cga: salvato il finanziamento per Palazzo Interdonato

di Andrea Rifatto | 25/08/2022 | ATTUALITÀ

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Palazzo Interdonato, edificio del XIX secolo sul corso Umberto I

È definitivamente salvo il finanziamento ottenuto nel 2012 dal Comune di Nizza di Sicilia per l’acquisizione e la ristrutturazione di Palazzo Interdonato, edificio da destinare ad attività assistenziali. Il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo ha infatti accolto il ricorso d’appello presentato dalla precedente Amministrazione comunale, difesa dall’avvocato Nunziato Antonio Medina, contro l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, la Presidenza della Regione, il Dipartimento regionale Programmazione e l’Ufficio speciale autorità di audit dei programmi coofinanziati, ribaltando così la sentenza del Tar di Catania emessa a giugno 2021. La controversia riguardava il contributo da 357mila 400 euro concesso dieci anni fa tramite il Pist 17, a valere sul Po Fesr 2007-2013, ed è nata quando ad agosto 2020 la Regione ha chiesto l’immediata restituzione di 329mila 641 euro già erogati come anticipazione, mentre per i restanti 27mila 759 euro era stata avviata la procedura di disimpegno dal bilancio regionale. Da Palermo veniva contestato il mancato completamento dell’operazione entro il 31 gennaio 2017, termine ultimo fissato per avviare le attività finanziate con i fondi comunitari, in quanto a quella data la struttura situata sul corso Umberto I non era “né funzionante né posta in uso né fruibile dai destinatari”. L’Amministrazione comunale ha chiesto in appello il mantenimento del finanziamento e in via subordinata il diritto all’indennizzo per lo stesso importo e il Cga le ha dato ragione, respingendo al mittente ogni ipotesi di restituzione delle somme. 

La questione giuridica attorno a cui ruotava il ricorso era cosa si intendesse per “funzionante” e “pronto all’uso” e i giudici, con una articolata sentenza, hanno ricostruito tutti i passaggi dall’ammissione a finanziamento nel 2012, passando per l’acquisto di Palazzo Interdonato con occupazione d’urgenza e appalto dei lavori nel 2013, esproprio nel 2014 e conclusione dei lavori nel 2015, con le ultime rifiniture interne completate il 15 dicembre 2017. “Il decreto dell’11 settembre 2012 contiene quale unica ipotesi di revoca del finanziamento il mancato utilizzo del contributo per le finalità in ordine alle quali era stato concesso - evidenzia il Cga - e la condotta esecutiva dell’Amministrazione neppure pare contrastare in modo evidente con la decisione n. 2771/2015 della Commissione Europea, la quale, pur facendo riferimento alla condizione che i progetti siano funzionanti, ovvero completati e in uso, deve essere letta facendo riferimento al progetto così come approvato ex ante dall’Amministrazione regionale, che nel caso di specie fa espresso riferimento al fatto che la messa in funzione dell’opera sarebbe avvenuta per step successivi, lasciando quindi evidentemente intendere che il finanziamento concesso non avrebbe consentito di completare l’intera opera”. Dunque è stato annullato il decreto di revoca del finanziamento del 5 agosto 2020, con la conseguente improcedibilità della domanda di riconoscimento dell’indennizzo, ed è stata decisa la compensazione delle spese del doppio grado di giudizio.


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