Martedì 03 Dicembre 2024
Accolte le tesi contro la Regione. Sentenza immediata e vicenda chiusa


Nizza, il Comune vince subito il ricorso al Tar: salvo il finanziamento per il metano

di Andrea Rifatto | 12/04/2018 | ATTUALITÀ

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Lavori di metanizzazione sul lungomare

Ricorso vinto e finanziamento in salvo. Il Comune di Nizza di Sicilia può dormire sonni tranquilli dopo la conferma in toto del contributo da 3milioni 944mila euro concesso nel 2014 dalla Regione siciliana per la realizzazione della rete di distruzione del gas metano. Il Tar di Catania ha infatti accolto il ricorso del Comune contro il decreto dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità con cui a dicembre il finanziamento era stato tagliato di 197mila 208 euro (il 5% del totale), somma da restituire alla Regione a titolo di sanzione per presunte irregolarità riscontrate in sede di rendicontazione finale sulle procedure di gara per l’affidamento dell’appalto e sulla carenza di documenti dell’impresa Fin Consorzio. L’Ente nizzardo, tramite l’avvocato Antonio Nunziato Medina di Roccalumera, aveva chiesto al Tribunale amministrativo etneo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto regionale e di tutti i provvedimenti ad esso collegati. Nella Camera di consiglio del 22 febbraio il Collegio della Quarta Sezione ha ritenuto sussistere tutte le condizioni per l’immediata definizione del giudizio, e previo avviso dato ai difensori delle parti, è passato a decidere immediatamente sul ricorso con sentenza in forma semplificata, rifacendosi a una precedente sentenza dello stesso Collegio che aveva definito un contenzioso di identica natura relativo al Comune di Portopalo di Capo Passero.

Il Tar ha accolto la tesi del Comune di Nizza sulla violazione dell’art. 21 octies L. n. 241/1990, che prevede come “il provvedimento amministrativo illegittimo può essere annullato d'ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole comunque non superiore a diciotto mesi dal momento dell'adozione”. I giudici amministrativi hanno ritenuto che la Regione non abbia esplicitato nel decreto “le ragioni di interesse pubblico” che hanno condotto alla decisione e che “il legittimo affidamento (dei cittadini, ancor più che) del Comune di Nizza risulti particolarmente rafforzato dall’esito dei controlli svolti dalla Sezione Regionale Siciliana della Corte Dei Conti sul decreto del 2014, che era stato positivamente vistato dall’Ufficio II Controllo di legittimità sugli atti a luglio e agosto 2014 previ approfonditi controlli, riguardanti tra l’altro la trasmissione (a seguito della richiesta avanzata dal Dipartimento Regionale Energia Servizio a maggio 2015) da parte del Comune di Fiumedinisi nella qualità di ente capofila della documentazione richiesta dalla medesima Corte dei Conti inerente gli atti di gara per la individuazione del soggetto concessionario”. Il Tar di Catania ha così accolto il ricorso e annulla il provvedimento della Regione, condannandola al pagamento delle spese di giudizio nei confronti del Comune di Nizza, fissate in 1.500 euro. L’incarico legale all’avvocato Medina è costato all’Ente la somma di 10mila 535 euro.

Nizza, così come Roccalumera, chiude la vicenda avendo avuto una sentenza definitiva. Altri sette Comuni del Bacino “Sicilia Ionico-Peloritani” (S. Teresa, S. Alessio, Furci, Pagliara, Itala, Alì Terme e Fiumedinisi) che hanno affidato le proprie difese all’avvocato Carmelo Moschella di S. Teresa, hanno invece ottenuto per il momento solo la sospensione dei decreti, mentre la discussione nel merito dei ricorsi avverrà a marzo 2019 dinanzi al Tar di Palermo, dove il legale ha preferito rivolgersi.


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