Nizza, il depuratore scarica in mare senza autorizzazione: richiesta bocciata dopo 8 anni
di Andrea Rifatto | 01/12/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/12/2021 | ATTUALITÀ
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Il depuratore di contrada Piana a Nizza
Continua a scaricare reflui depurati in mare senza autorizzazione il depuratore intercomunale di Nizza di Sicilia, utilizzato anche dai comuni di Fiumedinisi e Alì Terme. L’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità ha infatti respinto la richiesta di rinnovo presentata nell’ottobre 2013 dell’Ente nizzardo e dopo otto anni ha archiviato l’istanza per ottenere l’autorizzazione allo scarico in mare dell'impianto di contrada Piana, costringendo il Comune ad avviare l’iter per ripresentarla stanziando altri 500 euro per la pratica. Il diniego è stato disposto dal Dipartimento Acqua e Rifiuti “per incapacità strutturale dell’impianto a rispettare i limiti attribuibili per lo scarico a mare di cui alle tabelle 1 e 3 dell’Allegato 5 al D. Lgs. n. 152/06 e della tabella 5 della L.R. n. 27/86 per il parametro il parametro grassi e oli animali e vegetali”. Un iter lunghissimo iniziato nel 2013, in quanto l’autorizzazione rilasciata un anno prima era stata revocata per inosservanza delle prescrizioni: nell’aprile 2014 è stato quindi chiesto al Comune di Nizza di trasmettere documentazione integrativa e chiarimenti necessari per poter procedere con l'iter istruttorio, che vengono inviati nei mesi successivi, così come i risultati delle analisi effettuate in ingresso ed in uscita dall'impianto di depurazione consortile dal 2015 al 2017. Nel gennaio 2018, vista la non conformità della documentazione trasmessa rispetto alle richieste formulate quattro anni prima, la Regione chiede di produrre altra documentazione integrativa e chiarimenti ma ad agosto dello stesso anno, vista l’assenza di riscontro alla richiesta, viene notificato il preavviso di archiviazione. Nel febbraio 2019 l’Arpa di Messina effettua un sopralluogo e comunica il superamento dei limiti di legge, contestazione alla quale l’Amministrazione comunale nizzarda risponde relazionando sulle criticità dell’impianto ed evidenziando del limiti tecnici delle struttura, a parziale giustificazione dei superamenti riscontrati. Nel giugno 2019 Arpa comunica nuovamente una serie di anomalie e criticità e quattro mesi dopo la Regione fa presente al sindaco che si intende procedere con l’archiviazione dell’istanza di autorizzazione allo scarico per il mancato rispetto dei limiti tabellari previsti dalla normativa vigente, concedendo dieci giorni per esibire per iscritto le proprie osservazioni; una settimana dopo partono alla volta di Palermo osservazioni e chiarimenti ma il Comune non produce le analisi a dimostrazione che l’impianto, qualora non interessato da reflui in ingresso con caratteristiche anomale, possa rispettare i limiti normativi per lo scarico. Ad aprile 2020 l’Arpa, dopo un sopralluogo compiuto a novembre 2019, evidenzia la presenza di parecchie criticità al depuratore e a maggio di quest’anno il Comune invia altra documentazione integrativa. Ad agosto, poi, l’Assessorato ha valutato il progetto esecutivo di ristrutturazione ed adeguamento normativo del depuratore intercomunale al fine di emettere il parere di competenza, indicando i necessari correttivi per una valutazione positiva: tale progetto contempla interventi ritenuti essenziali per ricondurre l’impianto al corretto funzionamento e per il rispetto dei limiti per lo scarico in mare mediante condotta sottomarina, ma due giorni dopo Arpa Sicilia ha trasmesso il verbale di accertamento e sopralluogo del 12 luglio, nel quale risultano ancora carenze e assenza dei dispositivi di controllo e dunque dopo otto anni di botta e risposta è arrivato il no all’autorizzazione allo scarico in mare, con l’obbligo di versare 300 euro per la pratica archiviata.