Nizza, rifiuti pericolosi abbandonati: assolti ex sindaco ed ex dirigente dell'Utc
di Andrea Rifatto | 21/03/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/03/2018 | ATTUALITÀ
1847 Lettori unici
I rifiuti abbandonati in contrada Landro
L’ex sindaco di Nizza di Sicilia Giuseppe Di Tommaso e l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico Giovanni Briguglio sono stati assolti oggi dal Tribunale di Messina dall’accusa di non aver provveduto alla tempestiva rimozione di rifiuti speciali pericolosi e per aver omesso di provvedere alla bonifica dei luoghi dove gli stessi erano stati depositati, all’interno del territorio comunale. I fatti contestati riguardavano l’abbandono di rifiuti speciali pericolosi, nella specie lastre di amianto, scaricati nel mese di maggio 2016 da ignoti nei pressi del campo sportivo di Nizza, in contrada Landro. La presenza dei rifiuti venne segnalata in forma anonima al Comando della Polizia municipale, che procedette al sequestro giudiziario dell'area. Ne nacque un procedimento penale che vide la Procura della Repubblica ipotizzare i reati omissivi nei confronti di Di Tommaso, quale sindaco pro tempore, e dell’ingegnere Giovanni Briguglio, nella qualità di responsabile dell’Area Tecnica del Comune, accusati di non essersi adoperati tempestivamente a far rimuovere i materiali scaricati illecitamente. Il giudice monocratico Giovanni Grasso ha invece assolto entrambi con la formula “perché il fatto non sussiste”. Il pubblico ministero Alessandro Ziino aveva chiesto l’assoluzione con formula dubitativa. Le difese dei due imputati, gli avvocati Rina Frisenda per Di Tommaso e Antonio Scarcella per Briguglio, hanno dimostrato che, contrariamente a quanto sostenuto dall’Accusa, sia il sindaco che il dirigente dell’Utc si erano già adoperati ad affidare l’incarico all’ingegnere Giuseppe Puglisi per la redazione del Piano comunale amianto e che la procedura prevedeva, per rimuovere dei rifiuti, l’affidamento di un incarico ad una ditta specializzata nel settore. In dibattimento è stato inoltre evidenziato che il Comune di Nizza, pur con le limitate risorse finanziarie, aveva sempre provveduto in passato allo smaltimento di rifiuti pericolosi (amianto) spendendo complessivamente circa 40mila euro. Nel corso del processo non sono emersi quindi elementi a sostegno dell’accusa, anzi è stato dimostrato che sia sindaco che l’ingegnere Briguglio hanno sempre svolto le relative funzioni con proficuo impegno e professionalità.