Domenica 24 Novembre 2024
Chiesta chiarezza sul destino della struttura di Taormina. Martedì sit-in alla Regione


"No a mattanza politica sul Ccpm", genitori scrivono a Schifani. Manifestazione a Palermo

di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ

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I genitori dei piccoli pazienti del Ccpm di Taormina

Massima preoccupazione in merito alla mancanza di chiarezza e di ascolto delle autorità pubbliche responsabili dell’attuale situazione di precarietà ed incertezza in cui versa il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina. A manifestarla è il Comitato dei Genitori del Ccpm, che in una lettera al presidente della Regione, Renato Schifani, dice no alla mattanza politica a discapito dei piccoli pazienti e ha organizzato per martedì 26 novembre una nuova manifestazione a sostegno della struttura taorminese, fissata per le 9.30 a Palermo davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione. Nella lettera le famiglie ricordano di aver chiesto più volte un incontro al governatore «per avere aggiornamenti (qualora ce ne fossero) e chiarimenti relativamente alla direttiva ministeriale ed alla valutazioni sulla sua applicabilità, nonché alle riflessioni politico-amministrative che sembrano aver preso il sopravvento su una tematica più volte affrontata e gestita con estrema e sorprendente superficialità ed incompetenza. Ricordiamo al presidente, pur certi che non ne abbia bisogno - scrivono i genitori dei piccoli pazienti - che nella lettera di proroga del Ministero della Salute, atta alla stabilizzazione del centro, si individuava come unica scelta alternativa a Taormina quella di Catania, all’interno del Polo cardiologico del Policlinico. Questo perché delle due opzioni presenti sulla nota ministeriale, a tutt’oggi la scelta del Policlinico etneo sarebbe congrua e fortemente motivata dalla collocazione del Ccpm in un contesto multidisciplinare a trazione pediatrica, che di certo completerebbe l’offerta sanitaria oggi limitata dalla collocazione taorminese. Infine, scelta assolutamente condivisa dall’Ospedale “Bambino Gesù” che ha già manifestato chiaramente che la collocazione del Ccpm all’interno di un contesto pediatrico sia condizione necessaria e non derogabile per un possibile suo spostamento». Le famiglie auspicano chiaramente che il Centro possa restare a Taormina e che i tanti milioni pubblici spesi in questi anni, sia dal punto di vista strutturale che di formazione per il personale, non vadano vanificati. Ma nella possibile e più volte paventata ipotesi di legare il Ccpm ad un ospedale Lea 2 (ed il Papardo di Messina non lo è) ribadiscono di tenere conto di quanto scritto dal Ministero e dal Bambino Gesù. 

«Il Ccpm è una certezza per migliaia di bambini e non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutti coloro che da diverse parti del mondo hanno bisogno della eccellenza del centro - sottolineano i genitori - ecco perché non possiamo permetterci di perdere tale eccellenza, come confermato anche dal presidente Schifani. Siamo fiduciosi che il suo operato cercherà di mantenere in vita, non solo il Centro, ma soprattutto quanto raggiunto  in questi anni sia  a livello professionale che umano. La sede attuale è punto strategico per il Mediterraneo, speriamo quindi che il reparto possa essere stabilizzato dove si trova per garantire a tutti le cure necessarie: in caso questo non fosse paradossalmente possibile, chiediamo a tutti i deputati siciliani e al Governo regionale  e nazionale di non fare scelte politiche legate a spartizione del territorio, ma di pensare al bene dei bambini e di adattarsi alle esigenze del team medico, le uniche in grado di poter decidere dove sia possibile far crescere e potenziare il Centro. Se ci venisse sottratto il Ccpm non staremo zitti - annunciano i genitori - la vita di tanti bambini è in gioco e questa la priorità su tutto. Noi non ci fermiamo e chiederemo a quanti ci hanno sostenuto sino ad oggi di essere ancora una volta al nostro fianco. Presidente metta da parte tutte le ideologie ed il campanilismo più volte fomentato dalle diverse delegazioni politiche provinciali e pensi a una collocazione dove i nostri figli possano migliorare la qualità assistenziale - l’appello rivolto a Schifani - pensando ad un Ccpm in contesto pediatrico multidisciplinare che garantisca qualità e crescita dell’offerta sanitaria e non la coccarda di un singolo politico o di una delegazione. Non creda che non abbiamo capito che il suo silenzio non corrisponda ad un’attività di mediazione “inaccettabile” e grottesca sulla pelle dei bambini siciliani».


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