"No all'interdizione, Nadia resti libera": da Giardini Naxos parte una raccolta firme
di Francesca Gullotta | 04/09/2021 | ATTUALITÀ
di Francesca Gullotta | 04/09/2021 | ATTUALITÀ
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Nadia risiede nel centro di prima accoglienza "La Cura"
“Il est interdit d’interdire” (Vietato Vietare). Lo storico slogan del Maggio Francese viene preso in prestito dall’associazione Penelope e dal Comitato Iniziativa Antipsichiatrica per sostenere la campagna di sensibilizzazione riavviata in favore di Nadia L., la donna di origine francese, ormai cittadina di Giardini Naxos residente nel centro di prima accoglienza “La Cura”, che rischia l’internamento a causa dei suoi comportamenti da clochard. Nei mesi scorsi le associazioni si erano mobilitate per contrastare il tentativo di rinchiudere la donna in una struttura protetta contro la sua espressa volontà, contestando l’esistenza di tale necessità in quanto la stessa ormai da anni ha scelto di vivere nella comunità di accoglienza usufruendo di tutto il supporto sociale e personale di cui necessita. “Dietro le ‘buone intenzioni’ espresse dall’Amministrazione comunale di Giardini Naxos, che ha promosso l’inserimento involontario in comunità – spiega il presidente della Penelope Giuseppe Bucalo - c’è la pressione di una minoranza accreditata di giardinesi che prova fastidio o apprensione per lo stile di vita di Nadia che, in ogni caso, pur se estroso e anticonvenzionale, non arreca danni gravi ad alcuno e men che mai a se stessa. Novità di questi giorni, stante l’impossibilità di poter piegare la resistenza di Nadia a qualsiasi soluzione di internamento, ne è stata proposta, dalla Procura di Messina, su sollecitazione del Comune di Giardini Naxos, l’interdizione legale”. La legge italiana prevede infatti che nessun cittadino possa essere obbligato a trattamenti o ricoveri contro la sua volontà. “A niente è valso in tal senso la nomina di un amministratore di sostegno – dice Bucalo - che, a norma di legge, ha ad oggi operato per garantire a Nadia il diritto ad usufruire di tutti i servizi e le tutele previste dalla legge. Il 14 ottobre è fissata la prima udienza di quella che appare ai promotori come un “eccesso di legittima difesa” da parte di coloro che si sentono minacciati dall’esercizio della libertà altrui. Da qui l’avvio della campagna sociale “Il est interdit d’interdire” – continua Bucalo - che prova a smascherare l’ipocrisia di questa proposta aberrante e liberticida, invitando i cittadini solidali ad appoggiare la resistenza attiva e il diritto di Nadia a vivere libera e secondo le proprie aspirazioni”. Tante le iniziative di mobilitazione in cantiere. Si parte con una campagna di raccolta firme online sulla piattaforma Change.org (www.change.org/NadiaLiberaNadia), per proseguire con una serie di eventi pubblici che vedranno coinvolta, a vari livelli, le comunità sociali del comprensorio di Giardini Naxos. Notizie, approfondimenti e aggiornamenti sulla campagna sono reperibili sulla pagina Fb dedicata @NadiaLiberaNadia.